In che cosa consiste il Bonus 500 euro confermato per il 2023 ed a cosa serve. Come richiederlo in qualità di aiuto fondamentale per le famiglie.
Bonus 500 euro, con l’inizio di febbraio è scattata la possibilità di potere usufruire di questa copertura molto vantaggiosa che richiede però il rispetto di criteri ben specifici. Non tutti infatti possono inoltrare l’apposita richiesta per ottenere la cifra in questione.
Cifra del Bonus 500 euro che in realtà indica l’importo massimo che è possibile ottenere, nel caso di piena idoneità ai paletti fissati. Infatti si va da un minimo di 150 euro al mese fino ad un massimo di, appunto, mezzo migliaio di euro. Questi soldi vengono concessi dall’INPS in qualità di aiuto, come precisato nella informativa dell’Ente rilasciata il 23 gennaio 2023.
Il Bonus 500 euro in questione va a tutto sostegno in particolare di coloro che non risultano avere una occupazione o che dichiarano un ISEE che non superi la cifra di 8145 euro all’anno in qualità di lavoratore dipendente o di 4800 euro all’anno se da lavoratore autonomo.
Questa misura è nota come “Bonus genitori disoccupati con figli disabili”. È presente annualmente sin dalla Manovra di Bilancio del 2021.
E consiste nel fornire una indennità una tantum a quei genitori che non abbiano un lavoro o che detengano un reddito basso. E che abbiano al contempo dei figli disabili a carico con un livello non inferiore al 60%.
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Quali sono i requisiti richiesti per potere inoltrare domanda per questo bonus, oltre a quanto già riportato? È indispensabile:
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Per l’ISEE va preso come riferimento il limite massimo di 4mila euro all’anno per figli con meno di 24 anni di età. Altrimenti la nuova soglia è costituita da 2.840,51 euro.
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Ad influenzare la cifra mensile fornita dall’INPS concorre anche il numero di figli disabili a carico. Ecco dunque 300 euro al mese invece di 150, se i figli disabili ai quali badare sono due. O 500 euro se sono presenti in numero anche maggiore.
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La domanda per il bonus poteva essere inoltrata già dal 1° febbraio 2023, e fino al 31 marzo 2023, consultando il sito web dell’INPS, uno sportello dell’Ente presente sul territorio o chiedendo informazioni al Contact Center dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Inoltre preziose indicazioni possono essere date anche da un Patronato CAF.