500 euro a famiglia per il Bonus Acqua: chi può averlo e come fare la domanda

In che modo funziona il Bonus Acqua potabile: domanda, credito d’imposta ed altri elementi utili per avanzare la richiesta di ottenimento.

Un idraulico sistema un rubinetto
Un idraulico sistema un rubinetto (Foto Canva – Inran.it)

Bonus Acqua potabile, la domanda in che modo può essere fatta e da parte di chi? Prima di approfondire questo discorso, vediamo in che cosa consiste quello che è uno dei tanti provvedimenti che offre un sostegno economico importante ai cittadini. E che è inserito, al pari di tante altre misure, all’interno della Legge di Bilancio 2023.

Il Bonus Acqua potabile vede domanda e requisiti ben descritti dalla Agenzia delle Entrate. E riguarda alcune importanti detrazioni fiscali per l’acquisto di tutte le strumentazioni che prevedono una copertura economica relativa. Se si ottimizzano gli impianti idrici di casa, ecco scattare il sostegno di questo aiuto.

Per il Bonus Acqua potabile però la domanda è in via di scadenza. Infatti c’è tempo fino a tutto il mese di febbraio 2023 per inoltrare l’apposita richiesta. Entrando più nel dettaglio, analizziamo ora la natura delle agevolazioni offerte, che sono molto convenienti.

Bonus Acqua domanda, come richiederlo e dove si presenta l’istanza

Un idraulico mentre sistema un rubinetto (Foto Canva - Inran.it 17012023)
Un idraulico mentre sistema un rubinetto (Foto Canva – Inran.it)

Per l’acquisto di moderni apparati di filtraggio volti a ridurre gli sprechi di erogazione di acqua ed al tempo stesso per migliorarne la qualità è previsto un credito di imposta del 50% sulla cifra spesa per l’acquisto di tutto l’occorrente. Obiettivo di questo bonus è anche quello di ridurre il ricorso all’acqua confezionata in bottiglie di plastica. Per un qualcosa che vedrà così abbassare l’impatto ambientale.

Il periodo di copertura contemplato dal Bonus Acqua potabile è retroattivo e copre quello che va dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 principali referenti sono la Agenzia delle Entrate e la Enea, ovvero l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

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È necessario indicare le spese sostenute inserendole nel modello F24 o nella dichiarazione dei redditi per l’anno in cui è stato affrontato l’esborso od in quelle degli anni a venire fino a quando il contributo non sarà stato del tutto impiegato. Questo vale per le persone fisiche non impegnate in lavoro autonomo od in attività di impresa.

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Quando presentare la domanda

L’importo massimo ottenibile è di 500 euro per i privati cittadini e di 2500 euro per le aziende. Tutta la documentazione richiesta va inviata all’Agenzia delle Entrate, mediante l’apposito sito web o facendo visita ad uno sportello fisico. Può essere di grande aiuto anche la consulenza di uno dei tanti Patronati CAF presenti sul territorio nazionale.

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Tale documentazione richiede di esibire tutte le fatture, scontrini e simili che attestino l’acquisto di apparati di ottimizzazione e di efficientamento idrico. Con pagamenti che non devono essere stati compiuti in contanti ma solo in formati tracciabili, pena l’esclusione dal bonus.

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Servono anche un documento di riconoscimento ed il codice fiscale del richiedente, con la domanda che andrà inoltrata dal 1° al 28 febbraio 2023 per le spese affrontate fino al 31 dicembre 2022. Infatti la richiesta va fatta l’anno dopo a quello in cui sono state effettuate le suddette spese.

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