Molti dei cibi che portiamo in tavola quotidianamente contengono insetti o frammenti di essi: quali sono gli alimenti da tenere d’occhio?
Stimare la quantità di frammenti di insetti contenuta di tantissime farine, ma anche cacao, caffè e marmellate, è difficile. Come afferma la rivista Focus, la legislazione italiana ha ancora molte lacune riguardo a questo argomento e alla regolarizzazione dei limiti imposti sulla presenza di insetti nei cibi che si producono o si importano.
Negli Stati Uniti, invece, la situazione è diversa. In questo caso, i limiti sono imposti a tutte le società, ed equivalgono a un massimo di 50 frammenti di insetti ogni 50 grammi di prodotto alimentare. Ma come si individuano parti fisiche degli insetti? Sembra un procedimento impossibile da attuare, eppure esiste il filth test, un procedimento di lavorazione utile per isolare le impurità.
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Il tema, proprio di recente, è tornato in voga, dato il via libera ad alcune farine di grillo in tutta Europa. Per combattere la crisi alimentare e contrastare i cambiamenti climatici, le proteine di insetti sono sempre più richieste. Ma, oltre ai prodotti ufficialmente commercializzati e derivati dalla lavorazione degli insetti, ogni giorno ingeriamo alimenti che possono contenere scarti di invertebrati.
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Ad esempio, da una vita ormai i coloranti rossi presenti nelle bevande derivano dalla lavorazione di insetti. Si tratta di estratto di cocciniglia, popolare parassita delle piante, utilizzato sia nelle bibite di colore rosso che nel colorante usato per rendere lucide le caramelle, oppure per alcuni yogurt alla fragola.
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Da qualche anno, però, questi coloranti non sono più prodotti, ma non si sa mai. In molte parti del mondo ancora si utilizzano, e sono contenuti in tanti prodotti importati in Italia e presenti nei nostri supermercati. Le cocciniglie sono raccolte e fatte essiccare, poi vengono macinate e trattate con acqua calda. Il risultato di questo processo è la classica sostanza rossa, il colorante, che altro non è che acido carminico.
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Ma non è tutto, nei nostri cibi finiscono anche insetti casuali, come rivela uno studio dell’Università IULM di Milano. Ad esempio, un bicchiere di aranciata può contenere decine di frammenti di insetto. Ma anche una barretta di cioccolato ne contiene, stessa cosa nelle marmellate o nei succhi di frutta, nelle passate di pomodoro o nelle farine. È praticamente impossibile coltivare e produrre alimenti privi di frammenti di insetti.