La gravidanza è il periodo più intenso nella vita di una donna. Nove mesi che sembrano non finire mai: l’ecografia, è l’unico modo che si ha per sentirsi più vicini al proprio bambino
Le ecografie non sono sempre tutti uguali. Tanti anni fa, in modo particolare quando i nostri genitori e soprattutto i nonni erano in dolce attesa, vivevano i nove mesi della gravidanza all’oscuro di tutto. Basta pensare che, tante cose che i ginecologi ad oggi raccomandano di non fare, tantissime donne anni fa lo facevano eccome perché non avevano idea che certi alimenti o attività avrebbero potuto fare del male ai propri bambini.
Ad oggi le cose sono completamente diverse. I ginecologi hanno modo di avere un contatto sempre più diretto con il bambino nella pancia, sanno cosa può fargli male e cosa invece può fare del bene. Come ci riescono? Be’, bisogna ammettere che le ecografie aiutano tantissimo in questo.
La gravidanza è una fase complessa e delicata della vita di una donna: prima della nascita del piccolo, sono necessari nove mesi in cui il bambino o la bambina avrà modo di formarsi e di svelarsi poi alla fine agli occhi dei suoi genitori. Grazie alla evoluzione della diagnostica per immagini, ad oggi è possibile osservare in anteprima il bambino nella pancia. Un tipo di tecnologia che, tanti anni fa, i nostri nonni non avrebbero mai immaginato di poter vedere.
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La tecnologia però ha sviluppato numerose soluzioni che sono utili ad indagare sullo stato di salute e dello sviluppo del feto. Ci sono le ecografie tridimensionali e quelle quadridimensionali, dunque in 3D o in 4D, che con assoluta precisione mostrano i tratti somatici del feto quando è ancora nella pancia della sua mamma. Ma come funziona una ecografia di questo tipo? E quali sono le differenze?
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Le ecografie ostriche in 3D e in 4D stanno riscuotendo un discreto successo, perché permettono di osservare il bambino nella pancia della mamma. Grazie a questo esame, è possibile guardare il piccolo che si muove e fa le sue “attività” mentre è in attesa della sua nascita. Proprio su questo punto, possiamo rivelarvi quali sono le differenze.
Entrambe utilizzano gli ultrasuoni come l’ecografia tradizionale e non hanno rischi o controindicazioni per la madre o il bambino o la bambina. Come funziona è molto semplice, vengono elaborate e computerizzate per ottenere due tipi di immagini.
Quella in 3D sono immagini ferme e analizzate in tre dimensioni.
Quelle in 4D, invece, sono immagini in movimento e in tempo reale.
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