Il cellulare ormai ce l’hanno tutti, persino i più piccoli, ma in questi casi bisogna stare attenti perché l’utilizzo di whatsapp o dei social network potrebbe rappresentare un pericolo per bambini e ragazzi.
Lo smartphone è ormai diventato parte della nostra vita; c’è chi lo ha addirittura considerato come parte del nostro corpo descrivendolo come un “prolungamento del braccio”. Tale definizione ci deve far riflettere e allo stesso tempo preoccupare, perché il tempo che perdiamo di fronte al cellulare aumenta sempre di più. Non solo per gli adulti ma anche per i bambini.
I risultati di una recente indagine mostrano infatti qualcosa di sconcertante, e ci fanno riflettere sul perché bisogna fare attenzione a dare nelle mani dei bambini e ragazzi lo smartphone, e quindi la possibilità di usare whatsapp e gli altri social senza limiti di tempo.
Perché è pericoloso far utilizzare ai bambini e ai ragazzi Whatsapp?
In molti pensavano che la tecnologia ci avrebbe portato lontano, ma da ciò che stiamo vedendo non possiamo dire che sia successo. Certo, è indubbio che la tecnologia ci aiuti a svolgere moltissime attività quotidiane, e ce lo ha dimostrato soprattutto in epoca pandemica, ma quali sono le ripercussioni sulle relazioni sociali e sullo sviluppo nei bambini?
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L’associazione nazionale dipendenze tecnologiche (Dite) ha di recente realizzato un’indagine, dalla quale è emerso che il 33% dei bambini tra i 5 e i 6 anni hanno almeno un profilo social attivo, nonostante l’età minima per averlo sia di 14 anni. L’83% utilizza poi il tablet e il 59% whatsapp.
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Tutto questo a causa della presenza costante degli smartphone nella vita dei genitori, che a volte lo utilizzano anche nei momenti meno opportuni. Sempre secondo la ricerca, una donna su due utilizzerebbe il telefono durante l’allattamento, rovinando così un momento intimo che non può essere in alcun modo eguagliato da uno smartphone.
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Dalla ricerca è poi emerso un dato allarmante: più tempo i bambini e i ragazzi trascorrono di fronte a whatsapp e ai social e più è probabile che si manifestino sintomi depressivi a causa della “depressione da social”. Si tratta di un fenomeno che ha visto un grande balzo in avanti durante la pandemia da Covid-19 e che è associato all’utilizzo dei dispositivi da parte dei più piccoli. L’uso incontrollato dei social e di internet sarebbe anche la causa di altri fenomeni. Tra i principali il cyberbullismo, disturbi alimentari e del sonno, ansia, dipendenza, problemi psicologici e della sfera sessuale, problemi comportamentali, ecc.
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Un quadro davvero preoccupante che vede i giovani inseriti all’interno di una dimensione che li trascina sempre più a fondo e dalla quale fanno fatica a uscire. Ecco perché è necessario che i genitori agiscano prima che sia troppo tardi. E il modo migliore per farlo è limitare il tempo di utilizzo dei social attivando il tool “gestione del tempo“. Lo scopo è quello di promuovere il benessere digitale limitando l’utilizzo delle app solo per un certo periodo.
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Superato il tempo selezionato, il bambino non potrà più utilizzare l’applicazione perché gli verrà richiesto un codice da inserire per poter proseguire. Potrebbe non essere sufficiente per i casi che richiedono un intervento più drastico, però è già qualcosa.