Quali sono i principi fondamentali della dieta a punti ed in che modo questo regime alimentare ci aiuterà a dimagrire come vogliamo.
Dieta a punti, di che cosa si tratta? Di un validissimo percorso in ambito di alimentazione da provare se si ha l’intenzione di perdere i chili di troppo. Specialmente se abbiamo constatato come diversi altri tipi di dieta non hanno funzionato su di noi.
Ma con la dieta a punti sarà diverso perché questo sistema concepito dal dietologo Guido Razzoli presuppone alcuni punti in grado di sposarsi bene con diversi aspetti che di solito causano delle difficoltà a chi le sta provando tutte per smaltire il peso in eccesso.
Il sistema di base sul quale la dieta a punti è incentrato è particolare. E questo suo funzionamento la rende diversa da altre tipologie di schemi alimentari. Anche qui ovviamente vengono prediletti i cibi sani e naturali, ma c’è un fattore che fa la differenza, e che la fa in positivo.
Il nome così peculiare di “dieta a punti” è legato alla presenza di un credito che è direttamente calcolabile dal proprio peso corporeo del momento. Questo peso può quindi essere speso nel corso della giornata. Il quorum massimo da non dovere raggiungere è di 30 punti massimi da non dovere superare al giorno.
Quindi bisogna fare in modo di abbinare tra loro degli alimenti che non arrivino a superare tale tetto massimo indicato. I punti sono attribuiti in base alla loro incidenza sul peso forma. Le verdure per esempio non fanno ingrassare, quindi a loro viene assegnato un valore di zero punti. Ciò vuol dire che possiamo mangiarne in abbondanza con cadenza quotidiana.
Una pizza farcita invece arriva ad occupare da sola uno spazio di 20 punti nella nostra tabella della dieta a punti. E va detto comunque che il valore di 30 punti vale per un uomo dal peso medio di 30 kg, mentre per una donna di 60-65 kg questo limite scende intorno ai 24 punti.
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Di seguito indichiamo la tabella completa in base ai punteggi attribuiti ai vari alimenti naturali che sono consentiti in questo regime alimentare:
0 punti: verdure (sedano, pomodoro, carote, zucca, cipolle, indivia, carciofi, asparagi, spinaci, scarola, melanzane e cavolfiore) cereali (mais, riso, farro, orzo, avena, grano) legumi, frutta (fragole, melone, pompelmo, arance, cocomero, kiwi, ananas, fragoline di bosco, ribes, mela, nespole, lamponi e mandarini) e bevande (tè, caffè, acqua e tisane).
1 punto: ciliegie, mango, banana, uva, melograno, albicocche, fichi.
2 punti: burro, margarina, tacchino, prosciutto cotto, bresaola, cozze e gamberetti, yogurt, latte condensato, formaggio da fondere e latte scremato, patate (ogni 100 grammi), una fetta di pane fresco o tostato, 2 gallette di riso e 2 biscotti integrali.
3 punti: alcolici come vino e birra, vitello, petto di pollo, tonno in scatola, baccalà, merluzzo, gamberi e orate, yogurt alla frutta e formaggi freschi non conditi, 120g di riso, 50g di pane, 2 cucchiai di cereali, 100g di pasta con verdure e purè di patate. Ed anche uova, cioccolato (mezza tavoletta), marmellata e dolci.
4 punti: insaccati, manzo, tonno fresco, trota, pasta sfoglia e pasta fresca, dolci, gelato, fritture e formaggi stagionati.
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All’assunzione corretta di tutti questi cibi abbinati sapientemente tra loro associamo anche l’assunzione di almeno due litri di acqua al giorno. Cosa che ci idraterà al meglio e che attiverà il nostro metabolismo, favorendo il processo di dimagrimento. Inoltre è di grande aiuto anche il fare una passeggiata ogni tre o quattro volte a settimana, a passo veloce, in sessioni di almeno mezzora.
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Prima di iniziare un qualsiasi percorso con una dieta è comunque sempre obbligatorio chiedere un consulto ad un esperto. Un dietologo ed un nutrizionista sapranno sapranno darci le giuste indicazioni in base a quelle che sono le nostre caratteristiche.