Ogni giorno arrivano pacchi direttamente a casa nostra, tutti oggetti ordinati online, con un semplice click: come riciclare gli imballaggi?
Siamo sommersi di pacchi e di imballaggi, tutta roba ordinata con un semplice click, direttamente sul web, e arrivata a casa nostra in breve tempo. Il Black Friday e il Cyber Monday, poi, hanno incrementato il volume di acquisto, e quindi anche il numero di pacchi in circolazione. Inoltre, è in questo periodo che inizia la corsa ai regali di Natale.
Ordinare online, però, aumenta l’inquinamento, non solo l’aumento dei trasportatori che effettuano le consegne, ma anche per via dell’accumulo di scatoloni di ogni dimensione. Scatole, imballaggi in carta e in plastica, buste e sacchetti, sono tutti rifiuti che spesso si ha difficoltà nel riciclare. Come fare per riciclarli in modo corretto?
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Come riciclare in modo corretto pacchi e imballaggi
Naturalmente, come per la comune raccolta differenziata, anche in questo caso vige la regola dell’isolare i diversi materiali. Andrebbero rimosse e differenziate le etichette plastificate, le puntine metalliche, il nastro adesivo, gli imballaggi in plastica e le scatole in cartone.
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Senza dimenticare il polistirolo, presente in molte scatole, a protezioni degli oggetti fragili. La raccolta del polistirolo varia in base al Comune, c’è chi lo conferisce insieme alla plastica e chi lo mette da parte, ma c’è anche chi non lo ricicla, costringendo a gettarlo nell’indifferenziata.
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Gli scatoloni, essendo di cartone, si conferiscono nel cesto della carta, prima però bisogna eliminare tutti i nastrini adesivi e le etichette plastificate. Certo è che il Black Friday ha causato un grande inquinamento. Non si può biasimare chi approfitta dei mega sconti su tutti i prodotti, specie in tempo di crisi, tuttavia, per protesta contro il consumismo sfrenato, è nato il Green Friday, ossia l’alternativa al venerdì nero.
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Si tratta di un’idea che si sta diffondendo sempre di più nel mondo. In cosa consiste? Per sensibilizzare i consumatori sugli acquisti consapevoli, evitando sprechi dettati dal consumismo frenetico, le aziende evitano di fare promozioni, inoltre donano il 10% del fatturato del giorno ad alcune associazioni benefiche.
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