Di glutammato si sente spesso parlare male, ma in realtà è davvero dannoso per il nostro corpo? Cerchiamo di capire in che cosa consiste questa sostanza e in quali alimenti si può trovare.
Di solito usato per insaporire il cibo, il glutammato lo si può trovare nei cibi industriali come additivo, e a volte anche come ingrediente (ad esempio per fare il dado da cucina), ma fa davvero male come si sente molto spesso dire?
Per capire se il glutammato è dannoso per il corpo, cerchiamo prima di fare luce su che cos’è nello specifico tale sostanza e in quali cibi la si può trovare.
Il suo nome per intero è glutammato monosodico e si tratta del sale di sodio dell’acido glutammico, ossia un componente delle proteine con cui non va però confuso. Le sue origini sono molto antiche perché la prima estrazione di tale sostanza risale al 1908 presso l’Università di Tokyo, quando venne ricavato da un alga marina (kombu) da parte di un chimico.
A partire dagli anni ’20 questa sostanza venne industrializzata, grazie anche ai nuovi metodi estrattivi che si diffusero, fino a diffondersi negli anni 30′ all’interno dell’industria alimentare. Da quel momento viene impiegata in forma sintetica per esaltare i sapori degli alimenti, in modo tale da spingere i consumatori all’acquisto, soprattutto degli alimenti conservati che in questo modo risultano essere molto più appetibili.
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Il suo aspetto assomiglia tanto allo zucchero, perché ha le sembianze di una polvere bianca fine. Ma in quali alimenti lo si può trovare? Nei formaggi stagionati, carni e vegetali, tra i quali i funghi, pomodori, legumi e alghe commestibili. Ma anche nei salumi, nei prodotti surgelati, salse e sughi. La quantità maggiore è riscontrata nei dadi da cucina, dove praticamente spicca come secondo ingrediente dopo il sale per quantità. La cucina orientale rimane la principale per quanto riguarda l’utilizzo del glutammato negli alimenti.
Ora che abbiamo chiarito di che cosa si tratta, cerchiamo di rispondere alla domanda che più ci preme: il glutammato è dannoso per il corpo? Tanti sono i dibattiti che si sono incentrati su questa questione, ma ciò che ci può rassicurare è che gli organismi autoritari in materia, quali l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) e l’European Food Information Council, non considerano tale sostanza come dannosa.
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Di contro, è anche vero che molto dipende dalle dosi presenti all’interno dei cibi industriali. Non sono infatti mancate critiche in merito, in particolare sulle reazioni negative che potrebbero comportare. E secondo diversi studi, queste sono le conclusioni a cui si è giunti:
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Dopo aver analizzato nel dettaglio i possibili rischi del glutammato sul corpo, c’è da dire non vi è una dose massima giornaliera consigliata, proprio perché l’OMS non ha considerato così nociva la sostanza. Secondo uno studio pubblicato sull’European Journal of Clinic Nutrition, invece, non vi sarebbe alcun rischio fino all’assunzione di 16 ml al giorno di tale sostanza per kg di peso corporeo. Si tratta però di una ricerca che necessita però di ulteriori conferme.
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In conclusione, si è dimostrato che in dosi limitate tale sostanza non è nociva, ma può esserlo se assunta in eccesso. E ora che sai in quali alimenti è contenuta, fai attenzione alla tua dieta!