Provare una stanchezza cronica non è una bella sensazione, debilita parecchio e incide sulla quotidianità: quali sono le cause e i sintomi.
Si chiama Sindrome da Fatica Cronica, CFS, comunemente nominata stanchezza cornica, ed è un disturbo che affligge tantissime persone nel mondo. È una patologia debilitante, che influisce non solo fisicamente ma anche psicologicamente sulla qualità della vita. La stanchezza perenne inficia sulla quotidianità ed è molto invalidante.
Secondo le stime, a esserne colpite sono maggiormente le donne. Il 2% della popolazione ne è affetta, anche se è impossibile tirarne le somme precise, essendo una diagnosi fatta per esclusione e senza evidenti sintomatologie. In medicina, è identificata anche come Encefalomielite Mialgica, anche se non tutti i medici sono concordi nella definizione.
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Sintomi e cause della stanchezza cronica, cosa tener presente
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disturbo fisico è caratterizzato da alcuni malesseri, che possono essere affaticamento, dolori, problemi cognitivi, alterazione del sonno, oppure problemi al sistema nervoso. Non si tratta della comune spossatezza che avviene dopo un allenamento o a seguito di un periodo di stress psicofisico. In tal caso, il riposo e una buona dormita ricaricano il corpo.
Nel caso della patologia, invece, anche se il fisico riposa, non riesce a ritrovare le energie perdute. Si avverte un senso di stanchezza opprimente e continuo, senza apparente motivazione. Le persone principalmente colpite dalla malattia hanno età compresa tra i 20 e i 50 anni, in maggioranza donne, come accennato più su.
Le cause della malattia sono indecifrabili
Non mancano casi di stanchezza cronica prematura, che affliggono bambini e adolescenti, anche se è una condizione più rara. Come riconoscere la stanchezza cornica? Non è facile capirne le cause, anche perché l’affaticamento è un segnale tipico di tante altre malattie, come l’anemia, il diabete, l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo, il tumore e così via.
Se la stanchezza passeggera ha cause scatenanti precise, quella cronica no. Solitamente, questa si associa alla cosiddetta “stanchezza da cause organiche”, vale a dire dei disturbi che possono essere connessi a malattie cardiovascolari, patologie polmonari, malattie del sistema immunitario, disturbi muscolari, sclerosi, tumori, allergie e infezioni.
I controlli da effettuare e i trattamenti da seguire
In caso di stanchezza cronica meglio farsi controllare. L’esame da effettuare include la conta dei globuli bianchi, di quelli rossi, delle piastrine, delle funzionalità della tiroide e l’analisi delle urine, nonché un esame alle vie respiratorie. Ma questo tipo di disturbo, in assenza di altre malattie, è difficilmente diagnosticabile.
Potrebbe essere associato a uno stato depressivo o a disturbi neuro-psicologici, ma anche a disturbi gastrointestinali, a stress dovuto a molteplici cause, disturbi del sonno, disturbi muscolari. Secondo alcuni studi, la stanchezza cronica è un fattore genetico ed ereditario. Per essere diagnosticata, bisogna che sia presente da almeno sei mesi e che non sia causata da malattie preesistenti.
Non ci sono esami specifici per accertare la sindrome, tuttavia esistono dei trattamenti, che prevedono una terapia cognitivo-comportamentale, farmaci antidepressivi e che migliorano la qualità del sonno, oppure l’attività fisica, da svolgere gradualmente. Si può ricorrere anche a rimedi naturali, come integratori alimentari e una dieta sana.