Che cosa occorre sapere in merito al sale iposodico. Quali sono i suoi vantaggi e quali invece i possibili imprevisti legati ad una assunzione non corretta.
Sale iposodico, è come il sale normale? Si, con soltanto una differenza: al suo interno c’è un contenuto di sodio più basso rispetto al solito. E questa cosa comporta dei grossi vantaggi. Tante infatti sono le qualità del sale iposodico e reperirlo in giro è molto facile. Riusciamo a trovarlo ovunque, sia nei supermercati, discount e negozi di alimentari che sui vari siti di e-commerce disponibili.
Di solito il sale iposodico viene consigliato a quelle persone che necessitano di apportare delle modifiche nella loro dieta. Perché infatti un eccesso di sodio nell’organismo porta nel tempo a far sorgere ritenzione idrica ed ipertensione.
Il sale iposodico vede, più nel dettaglio, una maggiore presenza di cloruro di potassio rispetto al cloruro di sodio che di consueto è possibile trovare nel normale sale che utilizziamo con cadenza quotidiana in cucina. L’utilizzo di questo tipo di sale è quindi utile per la prevenzione e per ridurre il possibile rischio di incorrere in malattie del sistema cardiovascolare e nell’alta pressione.
Sale iposodico, a cosa fa bene e le controindicazioni
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Si parla di valore iposodico se il livello massimo di sodio riscontrato è del 35%, in media 13,6 grammi per ogni 100 grammi di sale. Mentre tra potassio e sodio deve esserci un valore minimo di almeno 1,5/1. Il livello di sodio registrato può arrivare fino anche al 75% in meno. Sodio che però non deve mai mancare, visto che è importante per tanti fattori.
Ad esempio per regolare la pressione arteriosa, il pH della pelle, il corretto funzionamento dei muscoli, lo scambio dei fluidi mediante le membrane cellulari, la reidratazione e molto altro. Mentre un eccesso invece comporta, come detto, il sorgere di ipertensione arteriosa, ritenzione idrica ed anche aterosclerosi.
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Serve quindi equilibrio, come ogni volta che si ha a che fare con il cibo. In alimentazione tutto quanto necessita della giusta misura e non solo quello che viene considerato dannoso. Il cosiddetto cibo spazzatura va limitato il più possibile, con al massimo qualche assaggio una volta alla settimana. Ma anche con quello che ci fa bene non dobbiamo esagerare, altrimenti sorgono delle complicazioni impreviste di sicuro.