Molto spesso ci può capitare di avere gli arti intorpiditi o addormentati a causa di movimenti errati oppure per il semplice fatto di essere rimasti sempre nella stessa posizione, ma quando invece può essere il sintomo di una malattia più grave?
A chi non è successo almeno una volta di avvertire gli arti intorpiditi o addormentati? A tutti immagino, perché è una condizione piuttosto comune: del tutto innocua se sei stato per troppo tempo in una posizione sbagliata, ma ben più grave se le cause sono altre.
Questo sintomo si può infatti manifestare a causa di molteplici malattie, quali ad esempio le neuropatie compressive, il diabete, la fibromialgia, la compressione ossea dovuta all’osteoartrite, carenza di vitamina B-12 e tante altre. Va da sé che si tratta si un sintomo da non sottovalutare, soprattutto se la causa è quest’altra malattia.
Occhio agli arti intorpiditi: potrebbe essere un sintomo di un problema ben più grave
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La parestesia è una condizione clinica determinata da una percezione del tutto alterata della sensibilità agli stimoli esterni, che può dunque comportare una reazione anormale al tatto, ai dolori, al caldo e alle vibrazioni. Si tratta nella maggior parte dei casi di un problema che ha a che fare con il sistema nervoso centrale o con la circolazione, ma come abbiamo visto le cause possono essere anche altre.
Purtroppo, però, le parestesie possono scatenarsi anche senza uno stimolo specifico, oltre a poter comprendere anche un disturbo soggettivo della sensibilità. Tra i principali sintomi di questa condizione, oltre all’intorpidimento vi è anche il pizzicore, il prurito e il solletico nei casi più lievi, ma anche vertigini, debolezza muscolare, eruzioni cutanee, spasmi muscolari, pelle fredda e bluastra, ipersensibilità al tatto e altri ancora nei casi più gravi. Dunque, la prossima volta che ti capita indaga ciò che vi sta dietro, specialmente se tale condizione si verifica troppo spesso.
E se dovesse trattarsi di parestesia, puoi trovare un rimedio in brevi massaggi se sei rimasto per lungo tempo in una posizione errata o scomoda, e nell’attività fisica costante (tre volte alla settimana come minimo) con scarpe adeguate e plantare ortopedico. Ovviamente devi anche seguire una dieta sana a base cereali, legumi, frutta e verdura che risolveranno la carenza di vitamine.
Infine, nei casi più gravi potrebbe essere utile assumere alcuni farmaci quali ad esempio immunosoppressori oppure anticonvulsivanti, oltre ad anestetici locali se il dolore è invalidante. Ora che sai tutto su questo problema, non darlo più per scontato!