Mantenere una pianta grassa in casa non è sempre facile, anzi c’è un grande errore che molti spesso commettono. Ecco qual è.
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La Sansevieria è una pianta d’appartamento in voga e di facile cura. Molto nota negli interni delle case, poiché è quasi indistruttibile e il suo aspetto si adatta a quasi tutti gli ambienti della casa, dall’arredamento tradizionale a quello moderno. Per chi è alle prime armi nel mondo del giardinaggio, la sansevieria è la pianta perfetta per abbellire i propri interni. Questa pianta è adatta ha moltissime proprietà tra i quali facilità nella cura e purificazione degli ambienti.
Esistono svariati tipi di sansevieria, le più note sono classica, trifasciata, moonshine e cylindrica. Quest’ultima è caratterizzata da foglie lunghe e carnose ed è il tipo che si trova più spesso presso fiorai, vivai e negozi d’arredamento. Tuttavia il suo aspetto presenta una particolarità non indifferente: le punte dipinte da colori sgargianti.
L’errore da non fare con la sansevieria, la pianta grassa per eccellenza
La sansevieria cylindrica con le particolari punte colorate, appare così perché viene trasformata in un oggetto da arredamento. Queste striature colorate al tocco sono vellutate e sono create da due ditte olandesi, la Van Der Arend e la Greencre8. La particolare pittura, non è eterna e con il tempo viene via, ma questa tendenza può compromettere lo stato di salute della pianta grassa.
A causa delle punte colorate, non è possibile accorgersi di eventuali problemi collegati ad essa, come per esempio se le estremità della sansevieria sono secche e sofferenti. Inoltre, come accennato nel paragrafo sopra, questa pianta grassa aiuta a purificare l’aria, e la presenza di questa pittura vellutata ostacola questa importante funzione. In molti forum online la maggior parte degli appassionati di questa pianta si sono detti contrari a questa moda. Una pratica non consona che purtroppo è diventata di moda e visto che non si sa quanto tempo impieghi la pittura ad andare via dalle punte, potrebbe essere necessario, in extremis, reciderle.
