Se le tue piante si sono ricoperte di pulviscolo bianco e non sai come fare per trattarle, l’importante è agire subito in questo modo perché potrebbe trattarsi di una malattia grave.
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Le piante possono essere soggette a diverse problematiche se non trattate con cura e in alcuni casi i problemi non sono da sottovalutare, come ad esempio questa malattia grave che consiste nella formazione di pulviscolo bianco sulle foglie.
Ma a che cosa è dovuto tale problema e perché è necessario agire subito? Scopriamo insieme cosa sta cercando di dirci la nostra pianta e come fare per curarla.
Le piante in casa possono svolgere tantissime funzioni. Oltre ad essere belle da vedere e a ravvivare l’ambiente, le piante puliscono l’aria e ci permettono di stare meglio non solo fisicamente ma anche mentalmente. Osservarle ci fa stare bene e vederle sane ci provoca grandi soddisfazioni.
Al contrario, quando qualcosa non va e le piante cominciano a presentare dei problemi, ci piange il cuore a vederle soffrire. Per questo è bene sapere come intervenire in qualsiasi caso, specialmente quando le problematiche che si manifestano sono gravi. Tra queste rientra l’oidio o mal bianco. Si tratta di una malattia diffusa specialmente nelle zone settentrionali e che si manifesta con la presenza di pulviscolo biancastro o decolorazione della foglia, che prima diventa gialla e poi secca.
Questo pulviscolo insorge a causa di un parassita, il quale si sviluppa in condizioni calde e umide, soprattutto in primavera e in autunno. L’origine di tale problema può essere dunque ricondotta a un clima umido, mediamente caldo, e a una scarsa aerazione. Il mal bianco, purtroppo, è una malattia che interessa piante diverse, tra cui melo, pesco, vite, rose, querce, ecc. Come fare dunque per trattare questa malattia?
Posiziona la pianta in una zona ventilata oppure pratica delle potature con lo scopo di aerare e illuminare ogni parte della pianta. Nel caso in cui ciò non fosse possibile, evita di annaffiare la sera durante i periodi caratterizzati da medie temperature. Può essere poi utile ricorrere a un utilizzo continuo di prodotti antioidici come dinocap, zolfo, derivati pirimidinici, benzimidazolici e triatomici. Nel caso di utilizzo dei fungicidi, sarebbe meglio praticare 2-3 interventi all’anno. Nell’agricoltura biologica si può invece impiegare l’ampelomyces quisqualis o lo zolfo come prevenzione.