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Così il cibo diventa cancerogeno: in cottura non dovresti mai fare questo

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Attenti al cibo cancerogeno in cottura: i rischi di causare dei danni alla salute avviene in questo caso specifico, non dovete mangiarlo.

Del pesce arrostito più del dovuto (Foto Pixabay)

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Cibo cancerogeno in cottura, ci sono diversi studi che confermano questo aspetto e che ci mettono in guardia dal non consumare parti annerite degli alimenti cotti che consumiamo. Ulteriori approfondimenti su questo argomento ora aggiungono anche un dettaglio ulteriore.

E cioè che il cibo cancerogeno in cottura non fa differenza tra un tipo di alimento ed un altro. Ovvero, un pezzo di carne bruciata fa male esattamente quanto una fetta di pizza bruciata, o delle patatine bruciacchiate. In tutti i casi il cibo bruciato cancerogeno non va mai e poi mai mangiato.

Qual è il principio che sta alla base di questo fenomeno? Una cottura compiuta in maniera eccessiva porta per l’appunto al sorgere delle bruciature. Ed all’interno delle stesse si sviluppano delle sostanze nocive per la salute. Sorgono infatti delle componenti che distruggono le sostanze buone.

Cibo cancerogeno in cottura, come si forma e perché evitarlo

Del cibo bruciacchiato oltremodo (Foto Pixabay)

Specialmente con gli alimenti che sono ricchi di carboidrati, una cottura prolungata per un tempo in eccesso porta alla formazione dell’acrilammide. Un sintomo di questo processo nocivo è dato anche dalla presenza del fumo nel corso della frittura, proprio con la rottura del punto di fumo. Ma anche durante le cotture in vario tipo avvengono dei procedimenti di alterazione negativi del cibo, che per l’appunto si traducono nella comparsa di parti bruciate sul cibo.

E naturalmente riguarda qualsiasi alimento commestibile, dai vegetali alla carne, al pesce fino ai prodotti da forno. E pure le bevande come il caffè non sono esenti. In tal senso anzi, bevande calde assunte con costanza a più di 65° darebbero adito ad una sovraesposizione a casi di manifestazione di cancro all’esofago in particolare, stando agli ultimi studi.

Il sorgere dell’acrilammide avviene invece a 120°. Quando ci sono queste parti bruciacchiate bisognerebbe sempre rimuoverle e consumare soltanto le parti buone di qualsiasi cibo, al forno, grigliato, fritto o rosolato che sia. I rischi avvengono comunque se l’assunzione avviene in maniera cronica, mentre se il tutto ha luogo saltuariamente non ci sono per fortuna effetti sulla salute. Ma attenzione a non esporre comunque a questo rischio i bambini.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.