Secondo recenti studi, l’aspirina contribuirebbe a ridurre il rischio di morte dovuta a un tumore: gli effetti del farmaco sull’organismo.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI DI OGGI:
- Lotta al tumore al seno: mammografia gratuita per l’Ottobre Rosa
- Come camminare per dimagrire: è un’assoluta novità
- Sapone di Marsiglia: le proprietà dermatologiche e i benefici sulla pelle
Non si tratta di roba fantascientifica, e nemmeno di una bufala che gira sul web. Secondo alcuni studi, l’aspirina aiuterebbe a prevenire la formazione di un tumore e a ridurre il rischio di mortalità dovuto a un cancro. Questo per via delle sue proprietà antinfiammatorie, le quali migliorano i processi di riparazione cellulare.
L’azione del medicinale, inoltre, contrasterebbe il processo metastatico, rallentando la malattia. Questo è il risultato di uno studio condotto in Inghilterra, all’Università di Cardiff, su oltre 850 pazienti affetti dalla sindrome di Lynch, una particolare condizione clinica che genera problemi genetici nella riparazione del DNA, aumentando il rischio di ammalarsi di tumore.
I risultati dello studio inglese: l’aspirina contro il tumore
L’acido acetilsalicilico, ossia la comune aspirina, è un farmaco antinfiammatorio e analgesico utilizzato nel trattamento di dolori e di sintomi influenzali. Sembrerebbe un medicinale dagli effetti blandi, utile per curare febbre o mal di testa. In realtà, è stato scoperto essere un riduttore delle metastasi, utile a rallentare malattie gravi come il cancro.
Sembra assurdo, eppure è il risultato di un lunghissimo studio inglese condotto all’Università di Cardiff e pubblicato sulla testata Open Biology, dove i ricercatori evidenziano l’incidenza degli effetti positivi dell’aspirina sui malati di tumore. Il farmaco riduce le infiammazioni del corpo e migliora i processi di ricostruzione cellulare.
L’aspirina regola dunque i processi metastatici del cancro. Questa rallenta la progressione della malattia e riduce la mortalità. Degli 860 pazienti esaminati dai ricercatori, la metà ha assunto aspirina in modo continuativo per due anni. L’altra metà dei pazienti, invece, ha assunto un placebo.
Dopo uno studio durato una decina di anni, ci si è accorti che coloro che erano soliti utilizzare aspirina, avevano ridotto il rischio della malattia del 42%. Tuttavia, gli studi non sono ancora completi, si sta indagando sugli effetti dell’aspirina per i vari tipi di tumore. L’aspirina, dunque, potrebbe essere una valida opzione nel trattamento della malattia.
Non resta che attendere ulteriori novità in campo medico. Naturalmente, non si deve intendere questo medicinale come risolutorio per affrontare una malattia così terribile, e nemmeno deve essere considerato come forma di prevenzione per evitare di ammalarsi. Di sicuro, apre una nuova piccola speranza nella lotta al tumore.