Attenti ai malanni autunnali, appuntamenti stagionali che ci possono bloccare a casa ed anche a letto pure per diversi giorni. Come fare per evitarli.
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I malanni autunnali ci aspettano al varco. Ogni anno, quando l’estate se ne va e le temperature e le ore di luce cominciano a diminuire, ecco che inevitabilmente i malanni di stagione fanno capolino e cominciano a colpire quelli che tra noi hanno una particolare predisposizione ad ammalarsi.
C’è chi infatti può essere infetto da virus e bacilli vari in maniera più facile rispetto ad altri dotati di un sistema immunitario maggiormente sviluppato. Quali sono i malanni autunnali che possono essere sempre in agguato e che permangono anche fino a primavera inoltrata?
Parliamo essenzialmente di raffreddore, mal di gola ed influenza. Già a settembre capita di imbattersi nei primi casi, e man mano che ci si avvicina alle ultime settimane dell’anno i casi aumentano, per accompagnarci poi lungo tutto l’inverno. Prendere freddo – ed in questo basta anche solo qualche minuto – può portare l’organismo a subire uno shock importante.
Malanni autunnali, come evitare raffreddore ed altre patologie di stagione
Si comincia con qualche mal di testa e dolori alle ossa per scoprire poi di avere le narici tappate, la sinusite o la gola infiammata. E può anche sorgere la febbre. In che modo possiamo evitare tutto ciò? È necessario fare attenzione, evitando contatti diretti con le persone, perché raffreddore, mal di gola ed influenza avvengono anche tramite l’interazione con gli altri.
Stare sempre al chiuso con molte persone è un fattore di rischio. E tutto ciò anche in ottica pandemia, con il C19 che è ancora presente dopo due anni e mezzo dal primo lockdown. Anche oggetti e superfici contaminate veicolano agenti virali. Per difenderci dobbiamo:
- curare l’igiene personale;
- fare attenzione ai germi;
- evitare i posti affollati;
- mangiare tanta frutta e verdura fresche di stagione;
- fare un po’ di attività fisica;
- evitare gli sbalzi di temperatura;
- farsi vaccinare dopo un consulto con il proprio medico curante;