Oggigiorno sempre più genitori danno lo smartphone prima agli adolescenti ma uno studio ne ha evidenziato i rischi: isolamento, dipendenza e disattenzione.
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Secondo le ultime statistiche fatte dalla guida “Adolescenti e smartphone” dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in Italia si stima che la maggior parte degli adolescenti di età compresa tra 11 e 17 anni, fa un uso quotidiano del cellulare navigando anche in internet tutti i giorni. Si ritiene che trascorrano dalle 3 alle 6 ore al giorno attaccati allo smartphone, il quale viene usato persino durante l’orario scolastico.
Sono statistiche preoccupanti che hanno messo all’erta gli esperti. Ospedali come il Bambino Gesù combatte e denuncia ogni giorno l’uso spropositato del telefono, soprattutto se avviene senza la supervisione di un adulto. Secondo i sondaggi però, quando quest’ultima figura è presente il risultato non cambia e rimane controproducente.
I possibili rischi che insorgono a causa di un uso regolare dello smartphone negli adolescenti sono:
In questo caso la figura di un adulto risulta fondamentale, se non cruciale, per far imparare all’adolescente un uso proprio e adeguato dello smartphone, che secondo i pediatri, è diventato ormai un percorso deve essere affrontato nel corso dell’adolescenza. I professionisti del settore consigliano di illustrare un uso positivo e intelligente della tecnologia, attraverso un dialogo aperto e chiaro.
La tecnologia infatti non offre solo negatività e si può trarre beneficio che possono favorire anche la crescita del teenager. Un lato positivo è sicuramente l’interazione virtuale, la quale può essere molto utile alle persone timide che hanno paura a relazionarsi con gli altri. Lo smartphone può essere di grande aiuto anche per gli adolescenti che soffrono di depressione, aiutandone a migliorare l’umore e a sentirsi più indipendenti, accettati dai coetanei. Quindi l’uso dello smartphone non porta solo a lati negativi, ma anche a qualcosa di positivo, l’importante è saperlo usare nel modo più adeguato possibile.