Puoi essere pallido per diverse ragioni e in alcuni casi tale stato potrebbe essere un sintomo di una carenza di ferro, ma come fare per capirlo? Scopriamolo insieme.
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Il pallore, ossia la perdita di colore della pelle, può manifestarsi in modo più o meno rapido e in forma estesa o concentrata. Un fenomeno che avviene a causa di diverse condizioni, quali ad esempio carenza di ferro o melanina, capillari cutanei e traumi.
Tra tutte le condizioni citate, la carenza di ferro rientra senza dubbio tra le ragioni per cui potresti essere pallido. Ma come fare a capire se il problema è proprio questo oppure se la causa è un’altra? Vediamolo insieme.
Minerale essenziale per alcune funzioni biologiche del nostro organismo, il ferro tra le tante cose produce l’emoglobina che circola nel nostro corpo. Quando però vi è una carenza di ferro, molto spesso dovuta a una dieta povera di questo minerale, l’emoglobina viene prodotta a basse quantità, causando di conseguenza anche un’insufficiente circolazione di ossigeno.
Tutto questo si ripercuote sul colore della pelle, che da vivace può diventare spenta, pallida. Il ferro è un minerale importantissimo per diverse funzioni biologiche, tra le quali la formazione dell’emoglobina. Quando c’è una insufficienza di ferro, causata da uno scarso apporto con l’alimentazione, da problemi nell’assorbimento, da perdite ematiche, la produzione di emoglobina è scarsa e questo determina una mancante circolazione di ossigeno nell’organismo tramite il sangue.
L’emoglobina è infatti una proteina racchiusa nei globuli rossi, la quale si associa all’ossigeno e lo trasporta nel corpo grazie al sangue. Se dunque viene a mancare, in automatico l’ossigeno non può compiere il suo percorso e anche la presenza di sangue verrà meno. Una condizione che può verificarsi a qualsiasi età, anche se l’incidenza è maggiore nei bambini e ragazzi, così come nelle donne in gravidanza, allattamento o età fertile. L’anemia da mancanza di ferro si riscontra dunque quando l’organismo non ha livelli di ferro adeguati a generare l’emoglobina. Le cause poi, oltre a quelle citate, possono avere a che fare con sanguinanti ed emorragie, dato che la perdita di sangue, un fenomeno che avviene maggiormente nelle donne durante il ciclo, determina la diminuzione dei livelli di ferro.
Ma l’anemia da ferro, come già anticipato, può essere dovuta anche a una dieta che di ferro ne è povera o magari a disturbi alimentari. Ci possono essere infatti alcuni problemi legati al metabolismo che possono in qualche modo comprometterne l’assunzione. Si può verificare ad esempio in occasione di malattie intestinali croniche, come ad la celiaca, la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, dove i villi intestinali non funzionano bene e ciò danneggia la capacità che il corpo può avere di ricavare il ferro dai cibi assimilati. Ma tale condizione può verificarsi anche in occasione di tumori dello stomaco e del colon, così come di diverticoli.
Ora che sai a che cosa può essere dovuta l’anemia da carenza di ferro, consulta il tuo medico per capire come integrare correttamente tale minerale. Ma ricorda che la prevenzione la si può fare a tavola, consumando alimenti ricchi di ferro quali verdure a foglie verde, carne rossa e di maiale, frutta secca, fagioli o frutti di mare.