Un recente studio ha messo in luce quale sia il nesso tra inquinamento e cancro, infatti chi è a rischio di tumore al polmone non sono solo i fumatori.
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La Società italiana di medicina ambientale (Sima) afferma che ci sono prove certe che esista un legame tra inquinamento atmosferico e tumore al polmone, anche per chi non è fumatore. Per arrivare a questa conclusione si è basata sui risultati di uno studio condotto dalla University College of London, il quale prendeva in esame 247 campioni bioptici polmonari.
Questo studio inglese è riuscito ad individuare uno dei meccanismi che causa l’insorgenza dei tumori polmonari nei non fumatori, ovvero le polveri sottili, in particolare il PM 2.5. L’esposizione a questa sostanza è stata in grado di indurre il cancro al polmone nei topi portatori di mutazione del gene EGFR. Lo studio inglese conclude affermando che il PM 2.5 si comporta come una miccia pronta ad esplodere.
Cancro e inquinamento: come sono collegati
La Società italiana, ha poi commentato i risultati e ha ritrovato la stessa mutazione genetica nei campioni bioptici dei pazienti non fumatori, arrivando alla conclusione che l’aria che si respira innesca un meccanismo come quello avvenuto nei topi dello studio inglese. C’è quindi una possibilità che gli agenti inquinanti dell’aria che si respira raggiungano le profondità dell’apparato respiratorio ed entrino in circolo nel sangue e che quindi diano inizio ad una serie di conseguenze, come l’innesco del cancro.
Tutto l’inquinamento ambientale dovuto alle emissioni di gas avvenute in questi anni, causerà molti problemi non solo all’ambiente ma anche alla salute delle persone e si calcola un un’incremento di persone aventi il tumore al polmone. Le statistiche indicano che ad oggi, circa il 15-20% delle persone che si ammalano non fuma e molto sottovalutato è ancora il ruolo del fumo passivo. La ricerca è ancora molta, ma arrivando alla radice del problema si spera che si possa arrivare presto ad una soluzione.