Come raccogliere i funghi in maniera sicura: è proprio in questo periodo che si verificano più facilmente avvelenamenti ed intossicazioni
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Funghi, che ghiottoneria. Certo sono molti coloro che si divertono ad andare a caccia di funghi, magari già pregustando quel buonissimo risotto che ne prepareranno, o chissà quale gustosa ricetta che farà leccare i baffi a tutti.
Settembre e Ottobre, per gli amanti dei funghi, sono un momento particolarmente propizio e felice. E’ infatti il momento dell’anno in cui questi spuntano ed è più facile trovarli. Ovviamente però dobbiamo evitare i funghi velenosi o andati a male per cercare di tutelarci quanto più possibile.
Come si raccolgono i funghi in maniera sicura: ecco come si fa
Per raccogliere i funghi non si può essere semplicemente degli improvvisati. Il CentroVeleni dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma ricorda infatti che dal 2000 per raccogliere i funghi c’è necessità di avere l’apposito patentino. Un primo consiglio che il centro antiveleno da’ è di scegliere sempre funghi sodi e freschi perché sono più giovani ed hanno meno probabilità di aver sviluppato larve.
I funghi vanno estratti con un movimento circolare e devono essere integri: solo così è possibile riconoscerli al meglio. Raccogliamo solo quelli che andremo a consumare, perché tendono ad andare a male in poco tempo. Ma c’è un modo sicuro per riconoscere un fungo velenoso?
L’unico modo è avere larga conoscenza della materia. In ogni caso è sempre opportuno portare i funghi raccolti nei centri di riconoscimento disponibili in tutto il territorio gratuitamente. Ci sono però delle caratteristiche che possono avvertirci fin da subito: per prima cosa, il colore rosso non è un buon segno. Anche la presenza di un cerchio sotto il gambo, essendo la peculiarità di molti funghi velenosi.
Preferite funghi che hanno un capello marrone marrone chiaro e non presentano su di esso “squame”. Se avete dubbi su qualche fungo, non fatelo entrare in contatto con i funghi che sono sicuramente commestibili. Se nonostante questo, finite con l’intossicarvi rivolgetevi subito al pronto soccorso, specie se i sintomi (nausea, diarrea, qualche volta febbre, difficoltà respiratorie, senso di disorientamento) compaiono non immediatamente ma su un periodo di dodici o più ore.