I tempi cambiano e anche la lingua si adatta: l’enciclopedia Treccani si adegua alla parità di genere e include voci al femminile.
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Anche il vocabolario si dirige verso l’inclusività, trasformandosi nel tempo e andando di pari passo con il linguaggio moderno. Per la parità di genere, ecco che ora compaiono voci al femminile, che fino a poco tempo fa non erano riportate sulle definizioni su carta. Una notizia che ha sollevato grande interesse e che, a partire dal prossimo ottobre, sarà confermata sulla storica enciclopedia Treccani.
Dal prossimo mese, tra le pagine della storica Treccani, troveremo termini, sostantivi e aggettivi non solo al maschile, ma riportati anche nella forma al femminile. Tutte le voci, dunque, che fino a poco tempo fa erano scritte in una singola versione, ora hanno una forma doppia. Un esempio? “Amico” e “amica”, oppure l’aggettivo “bello” ora si troverà anche nella versione di “bella”.
È la prima volta che un vocabolario effettua una trasformazione simile, tutto nel segno dell’inclusività e nella parità di genere. È la svolta culturale definitiva, legata ai tempi moderni e al rispetto della diversità. Si tratta di una questione legata a diritti di tutte le persone, e allontanandosi dalla tradizione secondo la quale i vocaboli dovevano essere legati solo alla forma maschile.
Inoltre, d’ora in poi si leggeranno termini che fino a poco tempo fa neanche esistevano, coniugati a femminile, come ad esempio, “architetta”, “notaia”, “medica”, “sindaca”, e così via. In questo modo, si eliminano gli stereotipi di genere e si combatte il patriarcato, rendendo giustizia a tutto il genere femminile.
Una svolta nel nostro linguaggio che introduce nuove categorie. Il linguaggio si evolve ancora una volta e si adatta ai tempi che viviamo. Questo tipo di aggiornamento, afferma la Treccani, era d’obbligo. In molti, però, hanno sollevato proteste, tacciando il vocabolario e tutti coloro che lo gestiscono di adeguarsi alla “cancel culture” che sta facendo strage in America.
Una revisione del passato è essenziale, ma censurare opere storiche e modelli appartenuti ai vecchi tempi sembra quasi follia. Cosa che comunque l’enciclopedia non ha fatto, attuando soltanto un processo di aggiornamento. Tra opinioni positive e negative, il dibattito resta acceso. Tuttavia, la mossa della Treccani, la più famosa enciclopedia in lingua italiana, è sacrosanta. Un segno inequivocabile del nostro tempo.