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Pagamenti in contanti, presto non potremo più servircene: da quando

Pubblicato da
Salvatore Lavino

I pagamenti in contanti non sono più ammessi con la stessa semplicità del passato. Se i piccoli importi non comportano problemi, il discorso è ben diverso per quelli più elevati.

Delle banconote da 100 euro (Pixabay)

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Pagamento in contanti, l’operazione tradizionale sta diventando sempre più avversa alle autorità che lavorano in ambito finanziario. Ed il motivo è facile da intuire: i versamenti con banconote e monete sono molto più difficilmente tracciabili. Per questo motivo ora vige l’obbligo di accettare non solo i pagamenti in contanti ma anche quelli con carte di credito, di debito o con altri strumenti.

Dal 30 giugno 2022 l’obbligatorietà di accettare anche le carte vige per tutti gli esercenti. Dal tabaccaio al barista, passando per i consueti negozi, fino anche a professionisti quali medici, dentisti, architetti, commercialisti e così via. Un diniego potrà essere sanzionato con una multa da 30 euro più il 4% del totale dell’operazione rifiutata.

E non a caso, anche i bancomat e gli sportelli automatici per prelevare sono diminuiti fortemente nel corso degli ultimi dieci anni. L’Unione Europea ed i governi centrali stanno spingendo per arginare il più possibile il pagamento in contanti, anche con norme più stringenti in fatto di cifre massime accettate per prelievi e per compiere alcune operazioni.

Pagamenti in contanti, il limite dal 2023 scenderà: multe dai mille euro a salire

Un uomo intento a contare dei soldi (Pixabay)

Superando questo tetto (che dal 1° gennaio 2023 sarà di 999,99 euro) scatterà poi un probabile accertamento da parte della polizia giudiziaria. Con anche l’applicazione delle multe previste, se verranno compiute delle operazioni dai mille euro a salire con strumenti non tracciabili.

Anche frazionare le operazioni allo scopo di non superare i fatidici 999,99 euro non metterà dal riparo di controlli e di eventuali sanzioni.

Infatti tutto questo verrà considerata come una manovra sola, sia se i prelievi vengono compiuti nell’arco di sette giorni che anche in periodi superiori, qualora le autorità preposte dovessero ravvisare una certa artificiosa metodicità nella cosa.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.