A tavola anche l’udito vuole la sua parte (e ci aiuta a dimagrire)

A tavola anche l’udito vuole la sua parte (e ci aiuta a dimagrire) : hai mai sentito parlare di crunch effect? Te lo spieghiamo noi

Nuovo metodo per dimagrire
Crunch effect (Pixabay)

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI DI OGGI->

Questo è il mese dell’anno, a pari di Gennaio, se non di più, che richiede particolari attenzioni. In special modo, a Settembre si sprecano i propositi. Sicuramente, capo tra questi, è la promessa che spesso si fa a sé stessi: da Settembre si dimagrisce e si sta attenti. Un po’ quello che diciamo ogni weekend, rimandando tutto al lunedì. Ecco, questo si può dire: che Settembre sia un po’ il lunedì dell’anno.

E come per ogni lunedì, le pratiche usate per dimagrire sono molte. La questione dimagrimento minaccia di farsi abbastanza complicata perché abbiamo l’impressione che solo con diete severe e allenamenti lunghissimi e sfibranti riusciremo ad avere un corpo da urlo.

Quello che basterebbe seguire, invece, è semplicemente  qualche precetto e un po’ di buon senso. Smettiamola di star dietro a qualsiasi dieta che ci venga millantata ed iniziamo ad ascoltare. Sì, ad ascoltare: un termine non scelto a caso.

A tavola anche l’udito vuole la sua parte: strano ma vero

Mela croccante
Mela (Pixabay)

Quando pensiamo ad un buon pranzo ci viene da pensare molto probabilmente al gusto di certi cibi, alla loro consistenza, al profumo di alcuni sughi. Certo non ci viene mai da chiedere che suono abbia un determinato pranzo. E se invece vi dicessimo che non solo a tavola l’udito serve ma fa anche dimagrire?

Si chiama “crunch effect” ed è letteralmente il motivo che può portarci più facilmente a perdere peso. Se infatti decidessimo di consumare il nostro pasto in religioso silenzio, riusciremmo ad ascoltare il rumore del cibo. Durante la masticazione di un cibo croccante il rumore prodotto è di sessantadue decibel. Pensiamo che in una conversazione normale si arriva a stento a 60!

Ascoltando il suono del cibo siamo indotti a mangiare più lentamente, a registrare meglio e prima il senso di sazietà. Eviteremmo, in altre parole, di trangugiare tutto quello che c’è sul tavolo. Inoltre, il nostro cervello registra i prodotti più croccanti anche come quelli più sani.

Non è un caso che molte aziende insistano, per la vendita felice dei loro prodotti, sul fatto che questi consentano un’esperienza multisensoriale, udito compreso.

 

Gestione cookie