Come potrebbe essere messo in atto il taglio dell’elettricità paventato dalla Commissione Europea e che sarebbe adesso allo studio per una introduzione da rendere operativa nel giro di poche settimane.
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Il taglio dell’elettricità è al vaglio dell’Unione Europea, con la Commissione che starebbe studiando le modalità di applicazione per rendere il più soft possibile questa misura. Che nel corso dell’inverno potrebbe avere un peso non da poco. Ma l’idea è per l’appunto quella di evitare contraccolpi a milioni e milioni di cittadini europei.
I punti che andranno a caratterizzare questo taglio dell’elettricità dovrebbero essere messi a punto tra settembre ed ottobre, in una serie di riunioni. In questo modo si proverà a risparmiare quanto più possibile sui consumi, in un periodo che è caratterizzato da una crisi energetica senza precedenti, in tempi moderni.
L’idea sarebbe quella di abbassare al minimo possibile i consumi e di applicare il taglio dell’elettricità per tre o quattro ore al giorno, seguendo le linee guida fornite dai vari Stati membri per quanto riguarda la scelta della fascia oraria in cui applicare tale provvedimento.
Lo scopo è quello di abbassare di circa il 10% l’erogazione di corrente elettrica nel periodo che andrà tra novembre e marzo prossimi. E per contrastare possibili episodi di speculazione, la Commissione Europea ha indicato in una bozza specifica che i ricavi in eccesso ottenuti dagli operatori dovranno essere girati a cittadini ed aziende più colpiti dai rincari delle bollette.
Diversi altri sono i provvedimenti concepiti dall’Europa, tra i quali anche il versamento da parte di ogni Stato membro di un contributo di solidarietà per l’industria fossile, solo fino a tutto il 2022. E per quanto riguarda il gas si discute sulla introduzione di un tetto massimo di prezzo per le sole forniture provenienti dalla Russia.
E che al momento tra l’altro sono interrotte del tutto, con Mosca che ha chiuso il gasdotto Nord Stream 1 per ripicca contro la UE. Cosa che va a colpire principalmente la Germania. Sulla introduzione del tetto massimo – proposto tra l’altro dall’Italia – gli Stati dell’Unione Europea non sono tutti allineati sulla stessa idea.