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Categorie: Lifestyle

Come eliminare i pesticidi dall’uva, il metodo per sciacquarla correttamente

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Quando si sciacqua l’uva, prima di consumarla, occorre fare attenzione, poiché è davvero difficile eliminare i pesticidi usati in agricoltura.

Uva rossa ancora sporca (Pixabay)

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Consumare uva, frutto di stagione, in questo periodo, sicuramente è un’ottima idea e comporta tanti benefici. Tuttavia, occorre fare attenzione ai pesticidi utilizzati in agricoltura. Questi sono molto resistenti e anche dopo la vendita possono nuocere alla salute. Sciacquare l’uva sotto acqua corrente non basta, bisogna utilizzare un metodo migliore per andare sul sicuro. In tal caso ci occorrono alcuni ingredienti da cucina.

Frutto di consumo quotidiano, i grappoli d’uva possono contenere residui di pesticidi, parassiti o batteri. Gran parte dell’uva commerciata nei supermercati, infatti, risulta contaminata da pesticidi. Questo è ciò che merge nella cosiddetta “sporca dozzina”, una black list aggiornata annualmente, da tenere d’occhio, nella quale sono citati i frutti e le verdure più pericolosi.

Come lavare l’uva in casa e togliere eventuali pesticidi e parassiti

Uva sotto acqua corrente (Pixabay)

La black list viene stilata ogni anno. All’interno di essa compaiono frutta e verdura con residui chimici. La prima mossa da compiere è dunque accertarsi della provenienza dell’uva che acquistiamo al negozio. La seconda mossa, invece, riguarda il lavaggio prima del consumo in tavola.

Non bisogna mai utilizzare saponi, naturalmente, perciò meglio optare per il classico bicarbonato, oppure per l’aceto di mele, o ancora per il succo di limone. Sono ingredienti funzionali per eliminare i parassiti e i residui chimici da frutta e verdura? In realtà, sì, ma bisogna essere scrupolosi e lavare accuratamente affinché abbiano un effetto sicuro.

Eppure, il miglior processo di pulizia è un altro. Basta mescolare acqua e aceto di mele e lasciare in ammollo l’uva, almeno per una decina di minuti. Una volta trascorso il tempo, si deve svuotare la vaschetta e la si deve riempire nuovamente con acqua fresca, bagnando l’uva accuratamente per qualche secondo.

In alternativa, possiamo sfruttare l’azione pulente del succo di limone mescolato con l’acqua, lasciando l’uva in ammollo per un quarto d’ora. In questo modo, ci assicuriamo che ogni residuo chimico sarà sparito. Infine, bisogna sciacquare il frutto sotto acqua corrente. Insomma, bastano pochi passaggi per consumare e gustare l’uva, senza avere il dubbio che questa sia contaminata o meno.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.