Sta facendo scalpore l’invasione nelle città di una specie di vespa grande e aggressiva, la Vespa orientalis, bisogna preoccuparsi davvero?
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Si sta diffondendo sempre di più e sono decine gli avvistamenti quotidiani di questa specie considerata “aliena”, ma che in realtà vive in territorio europeo già da tantissimo tempo. A partire dagli anni ’60, questa specie di vespa ha cominciato a sparire dalla circolazione. Oggi è tornata, insidiandosi soprattutto nelle zone meno frequentate delle città.
Nidi e nascondigli sono stati ritrovati nei sottoscala, negli scantinati, negli edifici abbandonati o chiusi per l’estate, come ad esempio le scuole e alcuni uffici. Questo insetto, facilmente riconoscibile per via del corpo marrone le due strisce gialle sulla coda, nonché le dimensioni maggiori rispetto alla classica vespa, minaccia non solo i centri urbani, ma anche l’apicoltura.
La minaccia della Vespa orentalis, cosa bisogna sapere
Da settimane si susseguono allarmismi, relativi all’invasione di questa particolare vespa. Ne avevamo discusso anche in questo articolo di luglio, tuttavia gli esperti cercano di tranquillizzare i cittadini, affermando che lo scenario non è così catastrofico come sembrerebbe.
Di punture di vespa orientalis, od oggi, se ne contano pochissime, in linea con le punture delle vespe più conosciute, e nel corso dell’estate non si è assistito a incrementi preoccupanti. L’unica preoccupazione è relativa alla facilità di proliferazione della specie, sempre più presente nei centri urbani.
Il prossimo anno, si stima, troveremo il triplo di queste vespe: Si dovrebbe intervenire bloccando l’evasione delle vespe regine dagli alveari, ma non è semplice. I nascondigli di questi insetti, fuori dalle città, sono rappresentati da cavità naturali, tronchi di alberi, buchi nel terreno, insenature tra rocce. In città, come accennato, le vespe prediligono edifici poco frequentati.
La vespa orientalis si nutre di scarti di cibo, perciò è facilmente visibile attorno ai cassonetti della spazzatura. È proprio nelle vicinanze dei cassonetti che è molto probabile avvistare la costruzione di nidi. Tuttavia, è sbagliato considerare la vespa orentalis una specie aliena, visto che già cento anni fa era ben consolidata sul nostro territorio, in particolare nelle Regioni meridionali.
Perché la vespa orientalis si sta diffondendo
Non essendo una razza aliena, è difficile eliminarla dal territorio, ma almeno si potrebbe limitare la diffusione. L’invasione, però, non sembra arrestarsi, tanto che questa specie è sempre più presente e si spinge velocemente verso nord. Da qualche anno, infatti, questa vespa si sta spingendo sempre più a settentrione, tanto che ora si è stanziata in Regioni come la Liguria, l’Emilia-Romagna e la Toscana, dopo aver superato Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche.
La causa della sua diffusione è il clima più caldo, il riscaldamento globale ovviamente svolge un ruolo di primaria importanza per la sua proliferazione. Una puntura di vespa orientalis è più grave rispetto a quella della vespa comune, perciò bisogna stare attenti, anche se non è mortale, ma la minaccia è estesa soprattutto all’apicoltura. Spesso, essendo in carenza da cibo, gruppi di vespe orientalis vanno all’attacco negli alveari di api, in cerca di miele e di cera.
Cò potrebbe essere un problema per tutti gli allevatori di api, già messi in crisi per altre motivazioni. La cosa curiosa è che le api, vedendo arrivare le vespe, si uniscono e le combattono, difendendo il proprio operato. È importante monitorare la situazione e cercare di limitare la diffusione di questi insetti. Se si avvista un nido di vespa orientalis, bisogna segnalarlo e contattare gli esperti.