Il cervello secondo la scienza non riflette l’età di una persona, perché potrebbe essere più o meno giovane. Ma allora quanti anni ha il cervello? La riposta la si può trovare in alcuni segnali. Scopriamoli insieme.
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Così come potremmo dimostrare fisicamente più o meno anni rispetto a quelli che realmente abbiamo, allo stesso modo anche il nostro cervello potrebbe sentirsi più o meno giovane.
Se ci poniamo dunque la domanda di quanti anni ha il cervello, la risposta la si può trovare in una serie di segnali che determinano l’età del nostro cervello, che sarà senz’altro giovane in questi casi. Ma di quali segnali stiamo parlando? Li rivela uno studio.
L’età biologica di una persona è una sola ed è ben precisa, perché è contrassegnata dagli anni a partire dai quali è nata. L’età soggettiva, invece, può essere variabile e dipende da come ci si sente. E il cervello in tale considerazione ha un enorme rilievo. Lo ha affermato anche uno studio dell’Università Nazionale di Seoul e della Yonsei University in Corea del Sud, secondo cui l’età soggettiva di una persona dipende anche dallo stato del cervello. E a quanto pare nei soggetti che si sentono più giovani il celebro presenta meno segni di invecchiamento fisico.
Sono senz’altro necessari altri studi per capire con precisione la correlazione che sussiste tra i meccanismi neurali e il modo in cui ci si sente giovani, ma è anche vero che secondo gli studiosi più si pensa di essere giovani e più lo si è anche nella realtà. D’altronde la forza del pensiero è talmente potente da sottomettere il corpo a qualsiasi volontà, ed è per questo che poi insorgono i disturbi psicosomatici.
Ecco perché i ricercatori consigliano di fare cose che fanno sentire giovani, perché anche il cervello ne gioverà. Anche parlare più di una lingua potrebbe favorire la giovane età del cervello. È infatti emerso che le persone bilingue hanno connessioni neurali più centralizzate, dato che parlare più lingue porta il cervello a selezionare in maniera più efficace le informazioni e ciò provoca un risparmio di energia che al cervello farà senz’altro bene, evitando di farlo affaticare. Dunque, l’altro consiglio è imparare più lingue diverse!
Infine, vivere il presente può essere l’atteggiamento ideale per fare in modo che il cervello si mantenga giovane e per farlo può essere utile praticare meditazione. Lo ha affermato un altro studio, questa volta dell’Australian National University e dell’UCLA. Attraverso la meditazione, infatti, lo stress che può danneggiare il cervello si riduce e viene favorita la ramificazione dendritica, ossia nuove relazioni tra le sinapsi. Prova dunque a praticare la meditazione per almeno 10 minuti non appena ti alzi dal letto: il tuo cervello ne gioverà e tu non ti sarai mai sentito così giovane!