Attenzione ai dolcificanti, alterano il glucosio!

Utilizzati per risparmiare qualche caloria sull’apporto giornaliero, i dolcificanti in realtà potrebbero non fare così bene, perché secondo uno studio alterano il glucosio. Cerchiamo di saperne di più.

dolcificante
Mettere il dolcificante (Pexels)

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Gli edulcoranti artificiali nascono come dolcificanti per i diabetici ma, grazie al loro scarso apporto calorico, si sono velocemente diffusi e ora sono utilizzati molto spesso per conferire agli alimenti un sapore dolce utilizzando solo poche quantità.

Ma forse non sapevi che in realtà alcuni dolcificanti alterano il microbiota intestinale con un aumento correlato dei livelli di glucosio. Tutto ciò porta di conseguenza a effetti dannosi per la salute. Ecco perché è necessario fare attenzione durante l’utilizzo. Ma vediamo che cosa dice questo recente studio.

dolcificanti
Dolcificanti (Pexels)

Tra gli edulcoranti di sintesi (o artificiali) rientrano il ciclamato, il sucralosio, la saccarina, l’aspartame e l’acesulfame K; utilizzati nelle bevande e cibi dietetici, ma anche nelle produzioni alimentari. E tra questi pare proprio che la saccarina e il sucralosio siano in grado di alterare il microbioma intestinale e di aumentare i livelli di glucosio. Lo ha confermato questo studio, che ha completato quanto si era già sospettato nel 2014, quando vennero fatte le prime ricerche.

A quell’epoca, però, le analisi vennero fatte solo sui topi e di conseguenza l’industria alimentare affermò che i risultati non fossero validi. Ecco perché oggi si è deciso di dare una conferma a quanto si era già ipotizzato con uno studio realizzato dal Weizmann Institute of Science di Israele su alcuni volontari. Da queste analisi è stato dunque confermato ciò che già si temeva, ossia che alcuni dolcificanti sono in grado di alterare il microbiota intestinale, influendo negativamente anche sulla tolleranza al glucosio, con maggiori possibilità di contrarre il diabete e di aumentare di peso.

Nello specifico, si è giunti a tale conclusione prendendo in esame 120 volontari divisi in sei gruppi. Quattro tra questi hanno consumato per circa due settimane dolcificanti ogni giorno contenenti saccarina, sucralosio, asportare o stevia, mentre un secondo gruppo ha ricevuto l’equivalente di glucosio (5 grammi) e l’ultimo non ha assunto nulla. A tutti coloro che poi hanno dichiarato di non aver assunto nessun tipo di dolcificante nei sei mesi precedenti, è stato poi misurato il livello di glucosio nel sangue prima, durante e dopo l’analisi, al fine di valutare la risposta glicemica del corpo. Inoltre è stato analizzato il microbioma partendo da alcuni campioni di saliva.

Da qui è emerso che i volontari che avevano assunto i dolcificanti, in particolare sucralosio e saccarina, hanno riscontrato nel sangue dei picchi di glucosio. Ma in realtà, secondo il parere del coordinatore dello studio, non sono i dolcificanti in sé ad aumentare il glucosio, ma influiscono sulla capacità che l’organismo ha di gestirlo dopo l’assunzione di bevande o cibi. Per evidenziare poi che dolcificanti e glucosio/microbiota fossero tra di loro correlati secondo un rapporto di causa/effetto, gli studiosi hanno preso in analisi anche i topi facendogli ingerire gli stessi microbi estratti e riscontrati nei volontari con elevati livello di glucosio nel sangue, e da qui è emerso che la capacità dei topi di regolare i livelli di zucchero nel sangue veniva effettivamente inibita.

Ovviamente si tratta di uno studio isolato e per giungere a delle risposte definitive è necessario considerare e seguire nel tempo, per un periodo da sei mesi a un anno, l’evoluzione del peso dei partecipanti e della loro glicemia per poter avere delle risposte certe. Ma è anche vero che con tale studio è stato fatto un passo in avanti.

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