Scannerizzare o fotocopiare libri, occhio alle pene

Sono sempre in tanti che alla fine procedono con la realizzazione di scan o che provvedono a fotocopiare libri e testi per studiare. Però la cosa è una violazione della legge, con qualche eccezione.

Un uomo sta facendo delle fotocopie
Un uomo sta facendo delle fotocopie (Pixabay)

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Scannerizzare o fotocopiare libri è una pratica molto diffusa tra gli studenti, specialmente da coloro che sono impegnati con gli studi universitari. Ma come gli stessi studenti – ed anche i loro genitori che in molti casi devono provvedere a mantenerli – sanno bene, i testi sui quali studiare molte volte costano un bel pò.

E comprarne per seguire più corsi può portare facilmente a dovere sostenere un esborso notevole, di diverse centinaia di euro. Non è difficile neppure sforare la tripla cifra. Per cui la soluzione low cost è scannerizzare oppure fotocopiare libri, per pagarli alla fine qualche centesimo a pagina.

Studiare all’università è un vero e proprio investimento compiuto sui propri figli, che comporta non solo le spese per acquistare i testi ed altro materiale didattico ma anche quelle per eventuali trasporti. Se poi gli studenti sono fuori sede e risiedono così in altre città od in altre Regioni rispetto al proprio luogo di origine, allora ecco che c’è da fare i conti anche con l’affitto di una abitazione.

Scannerizzare o fotocopiare libri, le pene previste: le furbate non sono tollerate

Una donna intenta a fare delle fotocopie
Una donna intenta a fare delle fotocopie (Pixabay)

Ma purtroppo le scan oppure il fotocopiare libri ed opuscoli è una pratica fuorilegge. Si tratta di un qualcosa di vietato per via del fatto che agire così rappresenta una violazione del diritto d’autore. L’alternativa è affidarsi alla ricerca di libri usati, ma per molti è più veloce e pratico procedere con scannerizzazioni e fotocopie.

Cosa che però è invisa a non pochi docenti. Può capitare anche di vedersi rifiutare l’accesso ad una prova d’esame proprio perché si è in possesso di libri non originali. Ci sono delle pene previste dalla violazione della legge sul diritto d’autore, che è la n. 633/1941. Se scan o fotocopie vengono fatte senza alcun fine di guadagno, è prevista una multa di importo compreso tra i 51 ed i 2065 euro.

Se viene riscontrato un fine di lucro però le pene previste sono ben più severe. Oltre a multe fra 2582 e 15.493 euro, in questo caso c’è anche il carcere, con una reclusione che può arrivare anche fino a tre anni. Però c’è anche da aggiungere che la legge offre una certa soglia di tolleranza.

Ad esempio, è possibile utilizzare un 15% di materiale autoprodotto per uso personale, per ciascun libro, periodico, opuscolo o quant’altro. Non si può aggirare tale limite fotocopiando o scannerizzando un testo in momenti diversi. Infatti la cumulabilità è invece punita.

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