Lo spettro di un lockdown energetico diventa sempre più reale. Che cosa sta già accadendo in Europa e cosa potrebbe diventare tristemente effettivo a breve anche in Italia tra poche settimane.
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Lockdown energetico, quella che era una possibilità tanto temuta nel corso di inizio estate diventerà realtà, da quanto si evince dalle dichiarazioni di Confcommercio e di altri enti ufficiali, anche legati direttamente a vari ministeri. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani – in carica fino alle elezioni del prossimo 25 settembre – da tempo rassicura tutti sul fatto che l’Italia sia in grado di tenere botta alle complicazioni sorte con la Russia sia in ambito diplomatico che per quanto riguarda le forniture di gas.
Ma a quanto pare si procederà con un lockdown energetico, alla luce in particolar modo del previsto aumento delle bollette per l’ultimo trimestre del 2022. Periodo in cui aumenteranno anche i consumi, visto che ci troveremo nella stagione fredda. Per Confcommercio rischiano 120mila aziende e 370mila persone impiegate nelle stesse.
In che cosa consiste il lockdown energetico? Diversi Paesi in Europa hanno firmato e già reso attuativi – o stanno per farlo – dei provvedimenti che riguardano delle misure volte ad arginare il più possibile i consumi sia della corrente elettrica che del gas.
Lockdown energetico, la crisi di gas e luce porterà a questo
Germania, Francia, Spagna, Portogallo, poi anche il Regno Unito, provvederanno a fare spegnere le luci di negozi ed esercizi vari, oltre che a ridurre l’illuminazione pubblica. Si raccomanda poi alle famiglie di fare ricorso per un periodo più ridotto dei riscaldamenti, di accenderli dopo e di spegnerli prima, oltre che a tenere la temperatura più bassa di qualche grado.
Tutte queste misure dovrebbero essere attuate pure in Italia, dove tra l’altro già ci sono delle limitazioni che riguardano l’utilizzo dell’aria condizionata. La Commissione Europea si riunirà a metà settembre per discutere sul da farsi.
Ad ogni modo, almeno per quanto riguarda il nostro Paese, che è favorito dalla posizione geografica e che gode di un clima sostanzialmente favorevole anche fino ad ottobre inoltrato, sono stati fissati dei livelli di emergenza. Superando i quali diventerebbero attuative diverse misure di contenimento, di entità via via crescente.
Misure drastiche contro i costi alle stelle
Tra queste ci potrebbe essere la riduzione dell’illuminazione pubblica riducendola fino al 60%, oltre che l’emanazione di ordinanze come ad esempio la chiusura anticipata di negozi e di locali. Misure che appaiono indispensabili alla luce di un aumento in media di più del 90% rispetto all’anno scorso.
Nel 2023 però le cose potrebbero addirittura peggiorare, con delle stime che parlando di rincari fino al 300% e con spese di 3052 euro per il gas e di 2214 euro per la luce. Cosa che riguarderebbe ogni famiglia in media. Circostanza che potrebbe essere in parte contenuta scindendo il prezzo del gas da quello della luce e dalla introduzione di un tetto massimo per il gas stesso.