Si prospettano mesi molto complicati in Italia e non solo, per colpa del prezzo del gas. Ed a mali estremi con tutta probabilità bisognerà fare ricorso ad estremi rimedi.
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Prezzo del gas, si sa che la situazione rasenterà il tragico quando giungerà la stagione fredda. I costi in bolletta sono saliti alle stelle dall’inizio del 2022 e lì sono rimasti, anche con le misure anti-rincari intraprese dal Governo e che da allora sono ancora in corso. La crisi bellica in Ucraina è ovviamente la causa di tutto.
Ma il prezzo del gas è aumentato in maniera esponenziale anche a causa di speculazioni che gli enti di controllo non hanno saputo impedire. Fatto sta che per il gas naturale dovremo continuare a pagare tantissimo, con una media percentuale che non è molto lontana dal 100% rispetto a questo periodo del 2021.
L’Enea, ovvero l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, fa sapere a quotidiano.net per bocca del suo presidente, l’ingegnere Gilberto Dialuce, che il prezzo del gas rimarrà alto anche nel lungo periodo purtroppo. E che mettere da parte delle riserve di gas per l’inverno è una pratica che viene fatta ogni anno ma che quest’anno risulterà vitale.
Tali riserve sono ritenute soddisfacenti. Poi, a seconda di come si metterà la situazione (le cose potrebbero addirittura peggiorare ulteriormente) il nostro Paese potrebbe dovere cercare di risparmiare il consumo tra 3,9 miliardi di metri cubi e 8,3 mld di metri cubi fino a tutto marzo del 2023. L’Enea fa riferimento anche alla possibilità di dovere ricorrere alle centrali a carbone. Cosa che farebbe risparmiare quasi 2mln di metri cubi di gas naturale.
In alcuni Paesi, come la Germania, da inizio settembre diventerà operativa una legge che porterà allo spegnimento anticipato delle luci negli edifici e nei monumenti pubblici, a partire dalle ore 22. Inoltre i riscaldamenti non dovranno superare i 19° ed in tutte le palestre e gli impianti sportivi le docce saranno fredde.
Più o meno la stessa cosa accadrà anche in Austria, Portogallo, Francia ed in Spagna, mentre il Regno Unito sta pensando al razionamento del gas.
Riguardo all’Italia il pensiero è quello di ridurre di una quindicina di giorni il periodo di accensione dei riscaldamenti con l’abbassamento a 19°, magari anche 18°. Inoltre il consiglio dato a tutti è di ridurre il tempo medio delle docce, che è di sette minuti, con anche acqua non caldissima. Calare almeno a cinque minuti sarebbe già non poco.
Inoltre si punta anche sulla installazione delle pompe di calore, per misure che, se intraprese da tutti, farebbero risparmiare tra i 3,5 ed i 5 miliardi di metri cubi di gas. Ma ovviamente bisogna prendere delle misure anche per quanto riguarda le imprese. Potrebbe capitare, per molte di loro, di dovere ridurre per alcune settimane la produzione.
E per l’Enea purtroppo saremo dipendenti ancora per molto dal gas, in attesa di trovare alternative più convenienti come ad esempio il passaggio all’idrogeno. Ma purtroppo servono investimenti e molto tempo per fare si che questa cosa diventi realtà.