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Categorie: Salute e Benessere

Spesa più costosa, quali sono i prodotti che stiamo pagando di più

Pubblicato da
Salvatore Lavino

I problemi sorti nel corso del 2022 sono ben noti a tutti e hanno portato anche ad avere a che fare con una spesa più costosa, purtroppo. Questi sono i beni che hanno subito i rincari più pesanti.

Carrelli di un supermercato in fila (Pixabay)

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Spesa più costosa, una criticità che è diventata via via più evidente con il passare dei mesi nel corso dei quest’anno. Sono tante le cause che hanno condotto a questa situazione molto brutta e che tanti problemi sta causando alle aziende in fase di produzione ed anche alle famiglie.

Una spesa più costosa vuol dire dovere fare i conti con grossi problemi ad arrivare alla fine del mese. L’inflazione purtroppo galoppa a più dell’8% e questo come conseguenza di molte convergenze negative. Tra raccolti danneggiati, canali di distribuzione interrotti per cause belliche, aumento di bollette di luce e gas e dei processi produttivi e di imballaggio, ecco che abbiamo a che fare ora con una spesa più costosa.

Perché tutti i rincari che hanno colpito i produttori vengono attenuati da quest’ultimi con un rincaro di quella che è la cifra che noi consumatori siamo tenuti a pagare per comprare i beni indispensabili che ci occorrono. Nonostante supermercati vuoti e crisi di rifornimenti non ci saranno mai, alcune difficoltà comunque appaiono più marcate rispetto al passato.

Spesa più costosa, quali sono i prodotti che già paghiamo di più

Del pescato esposto in pescheria (Pixabay)

E ci sono già da tempo dei periodi in cui comunque è più complicato trovare determinati prodotti. In quanto ad aumenti invece tutto quanto ha subito dei ritocchi verso l’alto. Si contano pure rincari del 50% se non superiori. Quelli che sono arrivati a costare di più in assoluto rispetto anche solo ad un anno fa sono i seguenti:

  • olio di semi di girasole;
  • mais e cereali in genere;
  • miglio;
  • segale;
  • sale;
  • zucchero;
  • carne;
  • acqua frizzante;
  • pesce italiano;

Tante sono le cause. Per quanto riguarda l’acqua frizzante, i produttori denunciano una vera e propria mancanza di CO2 dettata dal fatto che i fornitori di quest’ultima preferiscono dare la precedenza ad altri comparti, come ad esempio quello sanitario e quello metallurgico.

Il pesce che proviene dai nostri mari invece è rincarato per via dell’aumento dei carburanti indispensabili per far muovere i pescherecci. Andare al largo ogni notte si è rivelato essere un salasso per molti pescatori, soprattutto per i più piccoli. Che in più di una occasione hanno preferito restare a terra. Come conseguenza ecco l’aumento dei prezzi.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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Salvatore Lavino