Arriva una bruttissima notizia in fatto di Superbonus cessione del credito e di lavori svolti dopo avere usufruito di questa misura. C’è un grosso pericolo in agguato per tutti coloro che hanno avuto accesso a questa misura.
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Superbonus cessione del credito, due aspetti fortemente correlati l’uno all’altro, con il secondo che era stato inserito all’interno del noto provvedimento di sostegno statale legato allo svolgimento di interventi di edilizia sia ordinari che straordinari. Il legame tra Superbonus 110% e cessione del credito aveva però dato adito a forti polemiche.
Infatti sono emersi svariati illeciti, con produzione di fatture false allo scopo di attestare dei lavori in realtà mai eseguiti. Il tutto allo scopo di mettere le mani proprio sulla cessione del credito legata al Superbonus. Tanti sono stati gli individui disonesti scoperti a fare i furbi.
Ad oggi si calcola una spesa di ben 38,4 miliardi di euro legati a Superbonus e cessione del credito. Cosa che porta al sorgere della urgenza nel risolvere questo inconveniente che ha portato involontariamente lo Stato a favorire questi illeciti. Difatti la cessione del quinto ha poi subito delle limitazioni importanti.
Superbonus cessione, tanti gli aspetti controversi: ed ora c’è una amara sorpresa
In tutto ciò però si riscontrano dei problemi importanti anche per chi ha scelto di avvalersi del Superbonus 110% in maniera del tutto limpida e consona alle regole. Perché si riscontra una spesa a carico dello Stato pari ai sopra citati 38,4 mld, soldi che pare non ci siano.
Con il risultato che chi ha già iniziato i lavori coinvolti rischia ora di dovere restituire i sussidi ricevuti e di non riuscire a portare a conclusione l’opera. Il riferimento è a quei soggetti con lavori compresi tra il 30 ed il 60% del totale. E c’è pure la ulteriore e spiacevole eventualità di incappare in delle sanzioni per chi non dovesse riuscire a restituire i fondi ricevuti.
Ma non finisce qui, c’è anche altro: sussiste infatti ancora una situazione di scarsa chiarezza, riconducibile alla Agenzia delle Entrate, per la quale non vengono del tutto chiarite delle situazioni in fatto di cessione del credito ed anche di effettiva legittimità di applicazione di questo controverso bonus.