Non sempre è facile individuare una malattia, perché molto spesso alcuni sintomi possono essere fraintesi o non considerati, ma se hai il dubbio che si tratti di Parkinson allora fa’ attenzione a questi segnali.
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Molto spesso capita di prendere coscienza di un’infermità quando ormai è troppo tardi, magari perché sono stati ignorati alcuni segnali.
In alcuni casi la prevenzione può fare la differenza, in altri meno; ma in qualsiasi circostanza è sempre bene essere preparati su ciò che ci attende o che potrebbe accadere a una persona cara.
E nel caso di Parkinson, è importante essere in grado di riconoscere questi segnali per capire come agire. Vediamoli insieme uno per uno.
I segnali che ti indicano se è Parkinson
Prima di elencare sono i segnali che potrebbero indicare o meno la presenza del morbo di Parkinson, è bene precisare che averne anche solo uno tra questi non significa che la malattia sia effettivamente presente. Può essere però utile, qualora ci fosse un dubbio, analizzare questi segnali per capire quanti tra quelli elencati coincidono o meno con il malessere avvertito ed eventualmente capire come intervenire.
Il primo segnale a cui prestare attenzione è senza dubbio il tremore, che si può presentare nel pollice, nel dito, nella mano o nel mento. Ma come ti ho anticipato non prenderlo per certo, perché potrebbe anche essere un effetto indesiderato dovuto allo stress, al troppo esercizio fisico, a lesioni o a farmaci.
Un altro segnale che può denotare o meno la presenza della malattia è la micrografia, ossia un cambiamento nella calligrafia dovuto alla dimensione delle lettere, che diventano più piccole, e al posizionamento delle parole, che si fanno via via più affollate. Altro segnale da prendere in considerazione si verifica durante la notte e consiste nel picchiarsi involontariamente.
L’olfatto può poi diminuire, ma questo sintomo può essere dovuto a tante altre problematiche, come ad esempio l’influenza o il Covid-19. Nello specifico, in caso di Parkinson l’olfatto diminuisce con alcuni elementi specifici quali liquirizia, banane o sottaceti di aneto. Altro segnale molto comune è la rigidità del corpo, in particolare di braccia e gambe. Nel primo caso queste potrebbero far fatica a muoversi come dovrebbero; nel secondo caso, invece, i piedi potrebbero rimanere ancorati a terra. Ma c’è da dire che anche l’artrite potrebbe provocare tale sintomo.
Sempre in relazione ai muscoli e al loro movimento, un altro segnale potrebbe interessare i muscoli del viso e dare così vita al cosiddetto “mascheramento facciale“. In questo caso il viso tende ad assumere un aspetto o uno sguardo che però non corrisponde a ciò che realmente il soggetto pensa o a come si sente. Ciò accade perché la dopamina, che controlla il movimento muscolare, se carente ne interrompe il movimento. Quindi, considerando che il nostro volto presenta 42 muscoli, in caso di Parkinson potrebbero funzionarne solo alcuni. La conseguenza è un’espressione che denota un sentimento differente da quello che realmente si prova. Anche in questo caso, però, i farmaci possono determinare questo effetto collaterale.
Altri segnali possono essere svenimenti, vertigini, stanchezza oppure curvarsi di punto in bianco quando ci si trova in posizione eretta. Ora che sai quali sono i segnali a cui devi prestare attenzione, nel caso in cui dovessi riscontrarne più di uno ti conviene consultare il medico per comprovare o meno la malattia.