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Stanchezza mentale, ce l’hai anche se ti concentri troppo: cosa fare

Pubblicato da
Salvatore Lavino

I sintomi della stanchezza mentale sono facilmente individuabili. Dei ricercatori hanno scoperto qualcosa di sorprendente su come nasce questa condizione di appesantimento cerebrale.

Ragazza dall’aria stanca (Pixabay)

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Stanchezza mentale, da cosa deriva? Sono tanti i motivi che possono concorrere ad appesantire il nostro cervello. Tra questi figurano spesso uno scarso riposo ed una tensione in eccesso che non siamo in grado di gestire, magari dettata da preoccupazioni che riguardano il nostro lavoro oppure la nostra vita privata.

C’è però una ricerca apposita condotta in Francia che ha messo in evidenza un altro motivo in grado di contribuire ad accrescere la stanchezza mentale degli individui. Come evidenziato dall’Università della Salpêtrière di Parigi, una delle più prestigiose d’Oltralpe, anche una intensa attività cerebrale fa si che possiamo avvertire la stanchezza mentale.

In estrema sintesi, pensare troppo sarebbe nocivo. Ed a risentirne sarebbe specialmente l’area della corteccia prefrontale, che finirebbe con il subire una sorta di sovraccarico. Ne consegue anche che, in condizioni di sforzo cerebrale intenso, non dovremmo mai prendere delle decisioni importanti.

Stanchezza mentale, sintomi e cosa fare per farla sparire

Una ragazza preda della stanchezza (Pixabay)

Queste conclusioni sono il frutto di alcune osservazioni dirette che gli accademici francesi hanno condotto attraverso una apposita risonanza magnetica, per esaminare le parti del cervello che si attivavano in alcuni individui nell’ambito di situazioni ben specifiche.

L’osservazione diretta durante una intera giornata di lavoro ha portato all’emergere di una rilevazione ben specifica: coloro che avevano impegnato la loro mente in attività preposte risultavano più stanchi. Tra questi c’erano anche degli atleti, che pure vanno incontro ad un notevole dispendio in fatto di concentrazione pur di centrare uno scopo.

Le persone più stanche dal punto di vista mentale hanno fatto riscontrare una quantità maggiore di glutammato nella loro corteccia prefrontale. E hanno attribuito l’accumulo in eccesso di tale molecola alla base di situazioni di stress emotivo.

Come si può porre rimedio a tutto ciò? Con il riposo e con una sana dormita prolungata, che abbia la durata di almeno 8 ore durante la notte, come dovrebbe sempre essere. Convivere con lo stress in eccesso può comportare delle conseguenze nocive per la salute già nel breve periodo. Basti pensare agli sforzi che si traducono sul fisico, ed in particolare sul cuore. Per cui non resta che dormirci su.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.