L’Alzheimer è una di quelle malattie di fronte alla quale non esiste ancora una cura, ma secondo un recente studio è possibile ridurre il rischio di comparsa svolgendo queste attività.
Nonostante i progressi scientifici, purtroppo gli studiosi non hanno ancora trovato una cura a numerose malattie che ogni giorno mietono vittime. E tra queste vi è anche l’Alzheimer.
Certamente è però possibile, attraverso una diagnosi precoce, rallentare il progredire della malattia e migliorare la qualità di vita di chi ne è affetto. E secondo un recente studio, per la prevenzione potrebbero essere fondamentali alcune attività, come quelle di cui ti andrò ora a parlare.
Ridurre il rischio di Alzheimer con queste attività: lo conferma uno studio
Anche solo prevenire l’Alzheimer o ridurne il rischio può fare davvero molto nella lotta contro la malattia. Ed è per questo che è importante sapere quali sono tutte le attività consigliate attraverso le quali è possibile prevenire il rischio di Alzheimer. Le hanno elencate i ricercatori che hanno realizzato un recente studio supportato dal National Clinical Research Center for Geriatrics, dall’Università di Sichuan e dalla National Natural Science Foundation of China, e che poi è stato pubblicato su Neurology.
Questa ricerca ha coinvolto circa 501.376 inglesi con un’età media di 56 anni e non affetti da demenza. All’inizio dello studio i soggetti hanno dovuto compilare dei questionari, uno dei quali gli richiedeva di rispondere a delle domande inerenti le attività fisiche praticate e la loro frequenza. Successivamente, i ricercatori gli hanno chiesto quanto tempo dedicassero alle faccende domestiche e quali mezzi di trasporto utilizzassero per andare al lavoro.
I partecipanti hanno compilato anche un altro questionario, questo dedicato però alle attività mentali. All’interno di questo vi erano domande come il loro livello d’istruzione, se frequentassero corsi, se visitassero parenti o amici, pub o locali, se utilizzassero i dispositivi elettronici o se guardassero la TV. Al termine dello studio, durato 11 anni durante i quali i soggetti sono stati monitorati, i ricercatori hanno osservato che la maggioranza delle attività mentali e fisiche considerate erano correlate all’insorgenza o meno di morbo di Alzheimer o demenza.
Un rischio che però si riduceva del 15% se i soggetti analizzati incontravano spesso parenti e amici; al 21% se si occupavano delle faccende domestiche periodicamente; al 35% se l’individuo si recava al lavoro in bicicletta oppure andando a piedi. Dunque, sarebbero queste le attività chiave che ridurrebbero il rischio della malattia.
Huan Song, il ricercatore della Sichuan University di Chengdu, ha però precisato che ci vorranno ulteriori studi per confermare i risultati ottenuti, che sono comunque un passo avanti e conferiscono speranza a queste persone e al loro stile di vita, che può trovare un giovamento da queste attività. Nonostante ciò, alla fine dello studio 5.185 persone sul totale di quelle analizzate hanno sviluppato l’Alzheimer. I partecipanti hanno comunque goduto dell’effetto di queste attività, indipendentemente dal fatto che la malattia fosse o meno ereditaria.