I costi del latte nel nostro paese stanno aumentando senza sosta e non accennano a fermarsi: Assolatte lancia la protesta per bloccare i prezzi.
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A lanciare l’allarme è l’associazione italiana Assolatte, di cui fanno parte circa 250 aziende che si occupano della trasformazione del latte. Queste numerose aziende costituiscono circa il 90% del mercato del latte in Italia. Quello che preoccupa l’associazione sono i costi di produzione che causano un conseguente aumento del prezzo del latte.
Il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti, commenta la situazione complicata dichiarando che si sono raggiunti numeri inimmaginabili. Lo scorso anno, il latte in stalla costava 38 centesimi. Nel giro di un anno la situazione è precipitata, e adesso, lo stesso prodotto, arriva a costare fino a 55 centesimi. E in autunno si prevede di superare la soglia dei 60 centesimi.
Quelli elencati, sono dati che riguardano la Regione Lombardia. In molte regioni del Sud, dice Zanetti, il latte è molto più costoso. Il presidente ha inoltre ricordato che una famiglia composta da tre persone, per comprare latte e latticini in generale, come burro, formaggi e yogurt, spende al momento circa 1,8 euro, quindi una media di 60 centesimi a persona.
La maggior parte degli aumenti, però, è rimasto a carico delle imprese e questo mette a dura prova la sopravvivenza delle filiere. I prezzi dei prodotti finiti, infatti, sono cresciuti molto meno rispetto ai costi di produzione. Si prevede però un forte aumento dovuto a un rincaro generale di ogni prodotto, non solo nel settore alimentare ma anche in quello del gas, energia e materiali come la plastica.
L’aumento richiesto dalla maggioranza delle imprese, consentiranno di garantire sicurezza e qualità dei prodotti, ed eviteranno anche la chiusura di piccole e medie imprese, che sono il cuore pulsante dell’economia del nostro Paese. L’aumento dei prezzi, quindi, è necessario per contrastare i costi di produzione e per evitare il collasso delle piccole e medie imprese.
Per limitare l’impatto dell’aumento dei prezzi del latte in tutto il territorio italiano, l’associazione Assolate ha proposto già da un po’ di tempo l’azzeramento dell’IVA su tutti i prodotti della filiera lattiero casearia. Attualmente, infatti, tra i prodotti alimentari a rischio per l’Italia, come semi di girasole, pasta legumi e altro, il regime d’IVA del latte è del 4%.