Purtroppo non è raro venire a conoscenza di sostanze nocive utilizzate come conservanti per far durare gli alimenti più a lungo e purtroppo queste sono state riscontrate all’interno del prosciutto.
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Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Questo detto potrebbe essere valido anche per il cibo, dato che non possiamo sapere che cosa si cela al suo interno, almeno fino a quando n0n ne veniamo a conoscenza.
Quante le notizie di cibo contaminato e non soggetto a verifiche? Purtroppo i rischi sono dietro l’angolo e all’ordine del giorno. Ad esempio, è stato scoperto che all’interno del prosciutto vengono usate queste sostanze nocive utilizzate come conservanti.
Attenzione a queste sostanze: nel prosciutto vengono usate come conservanti
Tra le sostanze presenti all’interno del prosciutto spiccano i nitriti e i nitrati. Si tratta di sostanze naturalmente presenti negli alimenti animali, vegetali e anche nell’acqua, che però sono aggiunte anche come additivi. Specialmente agli insaccati, tra cui rientra appunto il prosciutto, carni in scatola e altri prodotti sempre a base di carne. Ma anche all’interno di pesci marinati e prodotti caseari.
Sostanze utilizzate per diversi obiettivi, quali ad esempio preservare il colore rosso della carne, piuttosto che favorirne un buon aroma o ancora intervenire nella stagionatura grazie alla loro azione sui microorganismi. Oltre a questo, sono anche in grado di svolgere un’azione antimicrobica e antisettica, specialmente nei confronti di alcuni microbi, quali ad esempio il botulino o l’isteria.
I nitriti e i nitrati, oltre a essere usati come conservanti, vengono impiegati anche come coadiuvanti per alterare artificialmente la qualità del prodotto. Nel caso della carne, come abbiamo detto, fanno in modo che il colore diventi rosso acceso, sinonimo di qualità. Un requisito ormai imprescindibile dato che, nel pensiero comune, i salumi crudi devono avere tassativamente questo colore.
Un requisito però non essenziale, anche perché degli additivi se ne farebbe volentieri a meno se non necessari. Ma venendo alla loro pericolosità, diciamo che i nitriti, una volta ingeriti nello stomaco, possono trasformarsi in acido nitroso. Un fattore poco preoccupante, almeno fino a quando non si lega alle ammine, dando così origine alle nitrosammine, elementi altamente cancerogeni.
I nitriti possono poi legarsi all’emoglobina e ossidarla, trasformandola in questo modo in metaemoglobina. Ciò fa sì che si riduca di gran lunga il trasporto dell’ossigeno ai tessuti. Una condizione pericolosa, soprattutto per i più piccoli. Detto ciò, se ami il prosciutto la soluzione migliore sarebbe quella di limitarne il consumo. Dando qualche numero, secondo la commissione europea la dose giornaliera consigliata è di 0,06 mg per kg di peso corporeo. E se nel salume finito si possono trovare 50 mg di nitriti per kg (dose massima ammessa), con un etto di prosciutto abbiamo già superato la dose di nitriti giornaliera.