Il monito da parte di alcuni Paesi europei è caduto nel silenzio, la UE non ha vietato alcune sostanze nocive ritrovate nei pannolini dei neonati.
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Già da qualche anno, molti Paesi in Europa, con in testa la Francia, avevano avvisato l’intera Comunità di commerciare pannolini contenenti sostanze tossiche per la salute. Nonostante il polverone alzato nei report forniti nel 2019, la UE non ha proibito l’uso di queste sostanze nocive nella produzione dei pannolini per bimbi, lasciando inascoltata la richiesta di maggiore tutela per i neonati.
I termini per rendere legge il divieto di commercio di alcune marche e regolamentare la produzione di alcuni materiali ormai sono scaduti, e a noi sembra un’occasione persa per la tutela della salute dei bambini più piccoli. Formaldeide e tossine sono state riscontrate in tante marche di pannolini, ma nonostante le evidenze dei test effettuati al laboratorio, la UE ha ignorato il pericolo.
Pericolo per i più piccoli: i pannolini contengono sostanze tossiche
L’allarme è stato lanciato in Francia nel 2019, e poi, nei mesi successivi, si sono accodati tanti altri Stati europei. Ben 21 Ong europee hanno denunciato alcune aziende produttrici, sbandierando i test in laboratorio. Nonostante la pressione esercitata dalle Ong e dall’Ufficio Europeo dell’Ambiente, le UE non ha imposto ulteriori restrizioni ai produttori, lasciando cadere la protesta.
I termini per imporre restrizioni ora sono scaduti, perciò i pannolini continueranno ad essere smerciati in tutti i negozi, pur contenendo queste sostanze tossiche. Secondo le stime fornite da Eeb, il 90% dei bambini europei sarebbe entrato a contatto con queste sostanze nocive, proprio indossando quotidianamente i pannolini.
Alcune associazioni affermano che, nel lungo periodo, potrebbero insorgere problemi di salute anche gravi. In Francia c’è stata la protesta più feroce da parte di alcune associazioni. Qui, l’Anses ha analizzato le marche più popolari e vendute, evidenziando il rilevamento di 38 sostanze tossiche. Sostanze chimiche dal forte rischio, tra cui formaldeide, idrocarburi policiclici aromatici e altri agenti cancerogeni.
La denuncia, scattata nel 2019, è stata ascoltata solo da alcuni produttori, tanto che nel 2020 la situazione è sensibilmente migliorata. Tuttavia, oggi la situazione rimane la stessa e non c’è stato alcun miglioramento. Tutte le risposte che la UE avrebbe dovuto dare alle varie associazioni per la tutela dei bambini, sono cadute nel silenzio.