La gravissima situazione di crisi a tutti i livelli ha portato ad un aumento dei prezzi alimentari, con rincari su dei beni fondamentali.
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Aumento dei prezzi alimentari, è una problematica importante che sta picchiando forte sin da quando il 2022 è cominciato. E tanti sono i motivi ai quali ricondurre questa situazione sfavorevole. Sono diverse le cause che hanno portato all’aumento dell’inflazione, che adesso galoppa a più dell’8% senza mostrare segnali di miglioramento.
Oltre all’aumento dei costi delle materie prime e della produzione, che hanno portato anche ad un aumento dei prezzi alimentari e dei beni non solo di prima necessità ma anche di quelli non indispensabili, si riscontrano anche altre problematiche importanti che stanno portando a delle gravi conseguenze.
Difatti c’è una motivazione ben specifica che sta a monte dell’oneroso aumento dei prezzi alimentari. E che ovviamente finisce con il pesare sulle nostre tasche, con segnali purtroppo concreti di una mancanza di progressi per quelli che saranno i mesi a venire.
La cosa riguarda la gravissima crisi idrica che ha colpito diverse regioni d’Italia. Da settimane e settimane il Po ed altri corsi d’acqua e bacini naturali si sono fortemente ristretti, esponendo la flora e la fauna ad un grave pericolo. Ci sono poi anche conseguenze pesantissime sull’economia legata all’agricoltura, all’allevamento ed alla pesca.
I danni ammontano a miliardi di euro, per ora sono stimati in circa sei mld. La colpa è da ricercare nel cambiamento climatico. Ai poli la temperatura è aumentata di 3° solamente negli ultimi dieci anni, con ghiacciai che si sciolgono ed alcune specie animali come l’orso bianco che stanno andando incontro al rischio di estinzione.
Ma le conseguenze sono evidenti anche da noi: a metà luglio si è staccato tragicamente un ghiacciaio sulla Marmolada, con la cosa che ha fatto diverse vittime. E la siccità e la crisi idrica vissute in particolar modo in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte sono una diretta conseguenza proprio del cambiamento climatico.
Altra conseguenza di tutti questi disastri è l’aumento dei prezzi di alcuni beni che compriamo al supermercato od al discount. C’è una penuria di grano, sia tenero che duro, e del mais.
Tra l’altro anche la crisi internazionale in Ucraina sta contribuendo a ridurre la presenza di tali beni sul mercato, favorendo ulteriormente la crescita dei prezzi a livelli quasi insostenibili.
E poi sono sotto osservazione anche vari tipi di frutta e verdura, come melanzane, peperoni e pomodori, oppure meloni, pesche ed albicocche. Ad oggi si riscontra una media del +20% di aumento dei prezzi rispetto ad un anno fa. Ed anche il latte rischia di subire dei rincari, di almeno il 10%. Perché il caldo che supera le medie stagionali mette sotto stress il bestiame.