Cosa sappiamo della “medusa killer”, nota anche come Caravella Portoghese. Le sue caratteristiche fanno veramente paura.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI DI OGGI:
- Gli errori che non devi fare durante il lavaggio dei jeans: uno ti sorprenderà
- Pesto di fagiolini, saporito e light: ha solo 90 Kcal
- L’elettrodomestico più venduto di questi giorni: è andato a ruba in pochissimo tempo
- Il frutto tropicale che combatte il tumore bloccando le cellule cancerogene
Medusa killer, la sua presenza è in forte aumento anche dalle nostre parti. E c’è un caso che inquieta, avvenuto nelle acque di Catania qualche giorno fa. Una donna è entrata in contatto con questo celenterato alle Isole Ciclopi, che sono inglobate all’interno della località catanese di Aci Castello.
Una medusa killer l’ha toccata con i suoi lunghi tentacoli, che la rendono variabile di lunghezza, variabile normalmente tra i 9 ed i 30 centimetri. Aggiungendo anche i suddetti tentacoli, si arriva anche fino ai tre metri di estensione totale. Nota anche come “Caravella Portoghese”, in realtà questo celenterato non è una medusa bensì un sifonoforo. La cosa che stupisce in tanti è cioè che questa, che solo per comodità viene chiamata “medusa killer”, è composta in realtà da più soggetti marini che svolgono diversi processi.
Il rapporto di simbiosi che si viene a creare dal punto di vista fisiologico fa si che ognuna di queste componenti dipendano in maniera vitale le une dalle altre. Per i biologi marini quello della Caravella Portoghese è un esempio di “superindividuo”. Fatto sta che il suo tratto più noto è la presenza di più di dieci tipi di veleno trasmessi attraverso i tentacoli quasi invisibili.
Medusa killer,
E di alcuni di essi non si conosce alcuna cura. Inoltre, toccare un esemplare morto anche da svariati giorni può risultare comunque pericoloso e portare all’emergere di segni molto dolorosi, che ricordano le cicatrici inferte da una frustata. Purtroppo lo ha scoperto a sue spese una donna intenta a fare il bagno nel mare siciliano presso Catania.
La poveretta ha dovuto ricorrere ad un ricovero in terapia intensiva di due giorni, con un ingresso urgente all’interno del reparto di cardiologia. E pensate che si registra un caso mortale in Sardegna, avvenuto nel 2010. Va detto che la donna ha rischiato grosso anche per via di altre patologie con le quali già doveva convivere. Cosa che ha messo sotto sforzo il suo sistema immunitario.
Fatto sta che la Caravella Portoghese può essere molto pericolosa anche per una persona sana. Ed il tocco dei suoi tentacoli può essere anche letale. Oltre ai segni evidenti sul corpo, dei sintomi di un contatto con una medusa o con un celenterato velenoso sono rappresentati da nausea, vomito, problemi alla respirazione e comparsa di aritmia cardiaca.
Dove vive la Caravella Portoghese e perché sta proliferando anche da noi
I tentacoli sono una enorme insidia dal momento che la Caravella Portoghese è quasi del tutto trasparente, ad eccezione di alcune sue parti colorate con i toni che vanno dal magenta all’azzurro, fino al blu intenso. Tutte sfumature cromatiche che in acqua è estremamente difficile notare.
I tentacoli velenosi possono anche provocare uno shock anafilattico, ed a rischiare sono proprio soggetti malati, bambini ed anziani. La Caravella Portoghese è presente in tutti e tre gli oceani del mondo, dall’Atlantico all’Indiano, e soprattutto nel Pacifico. In Australia sono migliaia le persone punte ogni anno da questo spaventoso essere. La cui presenza però è in aumento anche nel Mar Mediterraneo, per colpa del surriscaldamento globale e della pesca intensiva.
Cosa fare in caso di puntura di medusa? Bisogna subito applicare del ghiaccio. Solo nel caso della Caravella Portoghese occorre invece fare ricorso a degli impacchi caldi. Anche se la cosa migliore da dovere mettere in atto immediatamente è recarsi al pronto soccorso più vicino.