Il caldo può essere una minaccia da non sottovalutare per il nostro organismo, perché il rischio di disidratazione è dietro l’angolo, ecco perché è bene capire quando questo stato diventa un pericolo e captarne i segnali.
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Durante l’inverno non sentiamo tanto parlare di disidratazione perché il freddo in qualche modo favorisce il nostro benessere e ci permette di conservare i liquidi.
D’estate, invece, con il fatto che fa più caldo e che perdiamo più liquidi, il rischio è maggiore, anche perché non sempre riusciamo a reintegrarli come dovremmo.
E quando ciò accade si possono manifestare dei sintomi. Cerchiamo dunque di capire quando la disidratazione può diventare un pericolo e quali sono i segnali di allarme a cui dobbiamo prestare attenzione.
Che sintomi dà la disidratazione? Sono questi i segnali di pericolo
L’acqua, fonte di vita e bene primario, è di fondamentale importanza. Molto spesso però finiamo per dimenticarcene, almeno fino a quando non avvertiamo i sintomi di disidratazione, che in questo periodo possono essere più frequenti. D’altronde noi siamo fatti d’acqua per il 75-80% e va da sé che berne a sufficienza e in adeguate quantità ci permette di mantenere equilibrati questi livelli, senza il rischio di scendere al di sotto.
Non sempre però questo accade e quando si verifica scarsità di acqua all’interno del corpo è ben evidente, grazie alla comparsa di alcuni sintomi. Tra i principali vi sono colpi di calore, mal di testa, debolezza, crampi muscolari, rigidità delle articolazioni, bruschi cambiamenti nella pressione sanguigna, vertigini, lentezza o mancanza di energia, aumento della temperatura corporea, ecc. Condizioni non così rare, dato che basta solo il 3% in meno del fabbisogno corporeo di acqua per avvertire anche solo uno di questi sintomi e quindi manifestare la disidratazione. Lo ha fatto presente il BMC Public Health. Dunque, nel caso in cui dovessi trovarti in una condizione di disidratazione, sono questi gli accorgimenti da seguire.
Ma ora che abbiamo visto i segnali di pericolo che ci devono mettere in allarme, cerchiamo di capire quanto è necessario bere, anche in base alle nostre caratteristiche fisiche e allo stile di vita. Ovviamente più il peso corporeo è elevato e maggiore è la necessità di acqua (è necessario bere almeno 30 ml di acqua per ogni kg); allo stesso modo, chi suda di più deve garantirsi maggiori quantità di acqua. Anche lo stile di vita è un fattore determinante, poiché più attività fisica si pratica e maggiore acqua è necessario bere.
I canonici 2 litri di acqua al giorno sono però validi per tutti, da scandire in questo modo: bere il primo litro d’acqua la mattina, tra le 8.30 e le 12.30, e il secondo litro al pomeriggio, tra le 14.30 e le 20.30. Non può poi mancare durante i pasti, dato che fluidifica al meglio i succhi gastrici. È consigliato dunque bere un sorso d’acqua tra un piatto e l’altro.
Un consiglio utile può essere quello di bere l’acqua a piccoli sorsi per trarne maggiore giovamento. Questo atteggiamento può inoltre aiutare a curare disturbi poco rilevanti ma fastidiosi, quali ad esempio pancia gonfia, cattiva digestione o colite. Fai dunque attenzione a tutti questi aspetti e prenditi cura di te: il tuo corpo ti ringrazierà.