Lavastoviglie: sono questi i principali pericoli da non sottovalutare

La lavastoviglie è senz’altro uno tra gli elettrodomestici più apprezzati, ma nonostante ciò può presentare dei pericoli, vediamo insieme i principali.

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Lavastoviglie pieno (Pixabay)

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Strumento di salvezza per molti, specialmente per chi fa parte di una famiglia numerosa, la lavastoviglie è un elettrodomestico di uso quotidiano.

La sua capacità di lavare contemporaneamente più stoviglie ci permette infatti di non sobbarcarci questo ingente compito. Ecco perché c’è chi non può fare a meno di questo elettrodomestico.

Però non si può giudicare qualcosa senza valutarne i pro e i contro e tra questi ultimi vi sono senz’altro alcuni pericoli. Vediamo insieme i principali.

I principali pericoli di una lavastoviglie: ecco perché devi fare attenzione

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Donna che carica una lavastoviglie (Pixabay)

Non si può negare che la lavastoviglie presenta diversi vantaggi: oltre a farci risparmiare tempo ci permette anche di risparmiare acqua, arrivando addirittura a un’80% in meno di consumi. Una questione da non sottovalutare in questo periodo, per questo ti consiglio di leggere l’articolo Lavastoviglie o lavaggio a mano? Come poter risparmiare più acqua. Ma oltre a questi vantaggi, non si possono dimenticare alcuni rischi che il suo utilizzo può implicare. Vediamo insieme i principali per capire come affrontarli nel migliore dei modi.

Un primo rischio ha a che fare con la proliferazione dei funghi. Questi possono crescere e nascondersi dietro la porta della lavastoviglie, specialmente nella gomma che la riveste. La consistenza e la diffusione del problema si possono intendere grazie a questo studio, il quale ha rilevato la presenza di funghi nel 62% delle lavastoviglie analizzate. Si tratta di organismi eucarioti che, se inferiti, possono causare malattie nell’essere umano, come ad esempio infezioni ai polmoni. E l’ambiente umido, alcalino e ad alta temperatura della lavastoviglie è l’ideale per lo sviluppo e la proliferazione di questi organismi, che possono riprodursi attraverso spore microscopiche.

Per risolvere questo problema pulisci la lavastoviglie una volta al mese con aceto e bicarbonato di sodio, soffermandoti sulla gomma, che devi pulire sia all’interno sia all’esterno con acqua e sapone. Fai un lavaggio alla massima temperatura e poi spargi una tazza piena di bicarbonato sul suolo della lavastoviglie e ripeti il lavaggio a vuoto. In questo modo dirai addio a questi organismi dannosi.

Altro problema consiste nel fatto che la lavastoviglie favorisce la resistenza agli antibiotici. Lo ha rilevato uno studio tedesco, che ha messo in luce come i geni delle beta-lattamasi, ossia enzimi prodotti dai batteri per distruggere l’antibiotico, si trovano proprio nelle lavastoviglie (così come nelle lavatrici). Questi enzimi possono essere visti come un pericolo per la trasmissione dei batteri resistenti agli antibiotici, come ad esempio lo Staphilococcus aureus. Ma dato che le alte temperature possono aiutare a ridurre questi batteri, la cosa migliore che puoi fare è azionare dei lavaggi a temperatura elevata.

Però attenzione, perché un lavaggio a temperature troppo alte, ad esempio a 65°C, può risultare pericoloso per i bambini, in particolare per la comparsa di allergie. Una ricerca svedese ha mostrato come le famiglie che lavano le stoviglie a mano hanno meno possibilità di contrarre un eczema, rispetto a chi invece utilizza la lavastoviglie. Inoltre, solo l’1,7% dei bambini in cui i piatti vengono puliti con lo scrubber ha l’asma, un problema sofferto invece dal 7,3% dei bambini appartenenti alle famiglie che invece hanno in casa la lavastoviglie. Secondo gli autori dello studio il motivo è dovuto al fatto che le nostre mani, se non del tutto pulite, possono lasciare sui piatti tracce di microbi che portano al manifestarsi delle allergie.

Infine, c’è da considerare anche un pericolo che non riguarda noi, bensì l’ambiente. Abbiamo mai pensato a dove va a finire il fosforo presente nei detergenti usati per la lavastoviglie? Questi finiscono nei tubi di scarico e di conseguenza nelle acque reflue. Per questo si spera di arrivare quanto prima a detergenti privi di fosforo.

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