I rifornimenti di alcuni tipi di merce sono messi a dura prova ed il rischio di vedere supermercati vuoti per quanto riguarda certi beni c’è.
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Supermercati vuoti, se il rischio non sussiste è pur vero che alcuni beni hanno cominciato a scarseggiare già da alcuni mesi. Tutta colpa della crisi globale innescatasi a partire dalla fine del 2021 e che, con il trascorrere delle settimane e dei mesi, è diventata via via sempre più evidente.
L’aumento dei prezzi delle materie prime e delle bollette di luce e gas ha dato vita ad una spirale negativa che ha come ultimo step il rincaro del costo della vita e della cifra necessaria per andare a fare la spesa. Inoltre questo ha anche innescato una crisi produttiva per la quale, in molte circostanze, gli stabilimenti hanno dovuto chiudere. E questo ha generato situazioni con supermercati vuoti, in alcune circostanze, più però per l’isteria di massa.
I soggetti della grande distribuzione rassicurano da sempre che non ci sarà mai alcuna crisi legata alla eventuale presenza di supermercati vuoti. Anche nei periodi più difficili i rifornimenti verranno assicurati. Eppure alcune merci anche di prima necessità diventano più complicate da reperire, ed alcuni scaffali non sono affatto pieni.
Supermercati vuoti, stanno finendo le scorte di questo bene indispensabile
Ma va anche detto che, in alcuni casi ben specifici, la crisi produttiva è da collegare ad altri fattori. Lo sanno bene i produttori delle acque minerale. Di recente c’è stato l’esempio eclatante che ha visto protagonista l’Acqua Sant’Anna. Il marchio piemontese ha deciso di interrompere la produzione della propria linea di acqua minerale.
In questa situazione particolare il motivo è da individuare nella estrema difficoltà nel reperire anidride carbonica da impiegare nei relativi processi industriali. La Co2 è utilizzata per gasare l’acqua, conferendole le bollicine e la sua natura frizzante tipiche. Ma oggi è praticamente introvabile, come fatto sapere proprio dal presidente di Acqua Sant’Anna.
E la motivazione di tutto questo è da ricercare qui. Le aziende che producono Co2 hanno deciso di destinare le loro riserve prima di tutto ai soggetti attivi nell’ambito della sanità, con i produttori di acqua posti così in secondo piano. Risultato? Quando le scorte di acqua minerale saranno terminate, il rischio di non trovarle più, od almeno non con così grande facilità come è sempre stato, potrebbe diventare molto elevato.