La puntura di medusa è dolorosa e può rivelarsi pericolosa per la salute: scopriamo cosa fare e i comportamenti da evitare.
Tra i rischi a cui il mare ci espone ci sono le punture di meduse: il loro veleno è estremamente irritante per la nostra pelle, e può determinare l’insorgenza di effetti collaterali anche gravi. Scopriamo insieme cosa fare in caso di puntura di medusa, per capire gli errori da evitare e i consigli da mettere in pratica in modo da velocizzare il processo di guarigione.
Puntura di medusa: cosa fare
La puntura di medusa può trasformare una piacevole giornata all’insegna del relax in una brutta disavventura.
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Sapere come comportarsi in questi casi è essenziale per ridurre i rischi che la situazione possa aggravarsi. In realtà, parlare di puntura non è corretto: questi animali, infatti, non sono provvisti di pungiglione.
Gli spiacevoli effetti dovuti a un incontro ravvicinato con queste creature dipendono dallo sfregamento dei loro tentacoli sulla nostra pelle. Al loro interno, infatti, si trovano dei piccoli organi responsabili del rilascio di un veleno che provoca irritazione e bruciore.
Si tratta di un’arma di difesa con cui le meduse si proteggono dall’attacco dei predatori. Il loro intento, naturalmente, non è di farci del male: trasportate dalla corrente, possono sbattere contro di noi e “sfiorarci” con i loro tentacoli.
Cosa fare in caso di puntura di medusa? In primo luogo, è fondamentale mantenere la calma: dopo essere usciti dall’acqua, occorrerà sciacquare l’area con acqua di mare, evitando quella dolce. Quest’ultima infatti, non essendo salata, non favorisce in alcun modo la diluzione del veleno.
Successivamente, occorrerà ispezionare la zona, verificando l’eventuale presenza di residui, che andranno rimossi con attenzione e delicatezza. Dopodiché, bisognerà evitare di esporre la pelle ai raggi del sole, per non rischiare di irritare ulteriormente la zona.
Rimedi naturali
Quali accortezze possiamo mettere in pratica per mitigare il dolore e l’infiammazione? In primo luogo, possiamo fare ricorso al gel di aloe vera, noto per le sue proprietà lenitive e rinfrescanti.
Anche la calendula è un rimedio naturale efficace, in grado di svolgere un’azione cicatrizzante, emolliente e antisettica.
Infine, un ultimo suggerimento utile per attenuare dolore, fastidio e prurito consiste nell’applicare sulla zona una miscela a base di acqua e bicarbonato, dalle proprietà disinfettanti.
Cosa non fare in caso di puntura di medusa? Annoverati tra i rimedi per lenire il disagio, ci sono alcuni comportamenti che in realtà non fanno altro che peggiorare la situazione.
Tra le leggende metropolitane più diffuse, c’è quella secondo cui l’urina costituisce un rimedio naturale contro la puntura di medusa. Nulla di più falso: è totalmente inefficace. Inoltre, occorrerebbe evitare di:
- strofinare o grattare la pelle;
- usare strumenti di platica o metallo per rimuovere i residui di medusa
- spargere limone, aceto, alcol o ammoniaca sull’area.
Puntura di medusa: decorso e complicanze
Quanto dura la puntura di medusa? Entro 15 giorni dovrebbe sparire ogni traccia dello spiacevole contatto con l’animale.
Generalmente, il dolore è intenso nei primi 30 minuti dopo lo sfregamento dei tentacoli e tende progressivamente ad attenuarsi. Una volta scomparso, può essere sostituito da un forte prurito, che potrebbe durare anche una settimana.
Se oltre alla presenza di dolore, bruciore e prurito si manifestano altri disturbi, è bene rivolgersi prontamente al medico.
Quando preoccuparsi
Puntura di medusa: quando è il caso di preoccuparsi?
Se dopo il contatto con l’animale la reazione cutanea si estende e genera sintomi come sudorazione, pallore, disorientamento, confusione mentale, respirazione affannosa è fondamentale recarsi al pronto soccorso.
Infatti, si tratta di chiari segnali di una reazione allergica al veleno, che potrebbero determinare effetti anche molto gravi.