Il fiore più grande del mondo? È proprio questo (ed è anche il più puzzolente)

Tra la miriade di fiori che rendono magici e colorati i nostri paesaggi vi siete mai chiesti qual è il fiore più grande del mondo? Il dubbio è presto risolto.

tappare naso
Ragazza che si tappa il naso (Adobe Stock)

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI DI OGGI:

I fiori sbocciano in primavera e danno il meglio di sé durante questa stagione. A seconda del clima e delle altre caratteristiche ambientali i fiori che popolano il nostro Pianeta sono davvero tanti, ma ce n’è uno che batte non solo uno, bensì due record.

Il suo nome scientifico è Rafflesia arnoldii, però è meglio conosciuto come “fiore cadavere“, proprio perché, oltre al fatto di essere il fiore più grande del mondo, a quanto pare è anche il più puzzolente, dato che emana un odore molto sgradevole che attira le mosche, gli stessi insetti che si riversano sui cadaveri (da qui nasce l’associazione). Ma cerchiamo di scoprire di più in merito a questo fiore così particolare.

Il fiore che batte ben due record: il più grande del mondo e il più puzzolente

fiore grande
Rafflesia arnoldii (Pinterest – wowshack.com)

Diffusa nel Sud Est Asiatico, la Rafflesia arnoldii non passa di certo inosservata agli occhi dei suoi abitanti. Appartenente alla famiglia delle Rafflesiaceae, si tratta di un fiore che fu scoperto per la prima volta nel 1818, quando venne rinvenuto a Sumatra, a sud della penisola malese, da Thomas Stamford Raffles e Jospeh Arnold, ufficiale britannico e naturalista rispettivamente. Ed è proprio per questo venne scelto il nome scientifico Rafflesia arnoldii, in onore dei suoi scopritori.

Magari se sei un appassionato di Pokémon questo fiore ti ricorderà qualcosa, dato che ha ispirato i creatori del famoso cartone  per disegnare Vileplume, uno dei primissimi Pokémon. Ma la sua fama non si ferma qui, perché questo fiore lo ritroviamo anche su francobolli e banconote a causa del suo forte impatto culturale. Ma come è fatto esattamente? Presenta una struttura carnosa, puntellata da verruche bianche e una grossa apertura al centro. Composto da cinque petali rossi duri, questo fiore è davvero pesante, raggiungendo addirittura gli 11 kg.

Il polline, poi, a differenza di quello degli altri fiori, ha le sembianze di un liquido viscoso che aderisce al dorso delle mosche, rimanendovi attaccato anche per settimane. Tuttavia è però raro che i processi di fecondazione e impollinazione vadano a buon fine, perché i fiori dovrebbero trovarsi vicini e contemporaneamente aperti per fare il modo che le mosche trasferiscano il polline da un fiore all’altro. A ostacolare il processo riproduttivo vi è anche il fatto che questi fiori hanno un triste destino e vita breve (dai 5 ai 7 giorni).

Infine, l’ultima curiosità che ha come protagonista Rafflesia arnoldii, e che spiega anche il motivo per il quale attira solo le mosche, riguarda la sua capacità di emanare calore, che a quanto pare, secondo gli scienziati, contribuisce a  creare un ambiente confortevole per le mosche impollinatrici, oltre al fatto che aiuterebbe a volatilizzare i cattivi odori.

Gestione cookie