Decretato l’allarme massimo ed aiuti straordinari dal Governo per delle specifiche zone d’Italia contro l’emergenza idrica in corso.
Emergenza idrica, il Governo ha decretato l’entrata in vigore dello stato di emergenza per le cinque regioni più colpite dall’allarme. La situazione estremamente critica vige ormai da settimane, con il fiume Po e diversi altri bacini idrici e corsi di acqua che hanno fatto registrare un abbassamento di diversi metri rispetto a quello che è il loro livello medio.
Va detto però che l’emergenza idrica era un qualcosa che si riscontrava puntualmente ogni anno. Ma mai come adesso, e mai nel mese di giugno, che rispetto a luglio ed agosto ha presentato storicamente meno criticità. L’emergenza idrica attuale fa segnare livelli che non si vedevano da almeno 70 anni.
E questo comporta delle conseguenze disastrose per attività correlate quali la pesca, l’agricoltura ed anche l’allevamento. Con circa 270mila aziende interessate in negativo. Non si prevedono segnali di un miglioramento almeno per tutta l’estate e ci sarà bisogno di abbondanti precipitazioni per far si che i danni dell’emergenza idrica vengano quanto meno contenuti.
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La scelta di concedere lo stato di emergenza è giunto dopo una apposita riunione presieduta dal premier Mario Draghi in sede di Consiglio dei Ministri. Si è trattato del secondo incontro con tutti i titolari dei vari dicasteri svoltosi nel giro di una settimana, dopo l’incontro notturno tra il 30 giugno ed il 1° luglio tenutosi per deliberare le necessarie manovre da intraprendere contro i rincari delle bollette.
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Il Governo ha concesso così dei fondi straordinari alle seguenti Regioni, così ripartiti, con la proclamazione dello stato di emergenza che permarrà fino al 31 dicembre 2022:
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Il totale dei fondi stanziati per cercare di contrastare questa criticità contro la grave siccità nel Nord Italia ammonta così a 36 milioni e mezzo di euro. Ma anche altre Regioni sono alle prese con dei problemi da non sottovalutare, tra le quali il Lazio, la Campania e la Puglia. Senza dimenticare che ci sono altre zone come Calabria e Sicilia che pure vivono delle problematiche non da poco ogni anno ad estate inoltrata, in relazione alla siccità.