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Psicologia: test delle macchie d’inchiostro

Pubblicato da
Serena Ponso

Se vuoi conoscere la personalità di un individuo non devi per forza conoscerlo bene, ti basterà fargli questo test delle macchie d’inchiostro.

Macchia d’inchiostro (Pixabay)

La nostra personalità è come un labirinto all’interno del quale a volte facciamo davvero fatica a orientarci. Per questo motivo può esserci utile capire qualcosa in più su noi stessi; caratteristiche che magari ci sfuggono e che da soli non riusciamo a cogliere.

D’altronde solamente conoscendo bene noi stessi possiamo relazionarci al meglio con gli altri. E un modo per conoscerci meglio può essere quello di effettuare il test delle macchie d’inchiostro. Vediamo insieme di che cosa si tratta.

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Cosa rappresentano le tavole di Rorschach? Ciò che si cela dietro le macchie d’inchiostro

Test di Rorschach (Pinterest – ehowenespanol.com)

Il test delle macchie d’inchiostro, meglio noto come test delle macchie di Rorschach, è uno dei test psicologici più famosi al mondo. Il test di Rorschach, che prende il nome dallo psichiatra svizzero che lo ideò (Hermann Rorschach), viene utilizzato dagli esperti per individuare le caratteristiche della personalità di un individuo e il suo funzionamento emotivo. Di solito si ricorre a questo test per ottenere indicazioni ben precise, che riguardano ad esempio le fobie, i disturbi dell’umore, le psicosi, i disturbi depressivi o di ansia, al fine di adottare un trattamento terapeutico piuttosto che un altro.

Questo test si basa sull’idea che l’individuo è in grado di proiettare il suo mondo interiore in un materiale strutturato che può essere appunto la macchia d’inchiostro, dando una forma e un’interpretazione a quella macchia. Secondo Rorschach esiste infatti una relazione ben precisa tra personalità e percezione. La principale domanda che viene fatta a chi osserva le macchie d’inchiostro è la seguente: “Cosa vedi in questa immagine?”. Le macchie d’inchiostro sono infatti delle forme astratte che possono avere molteplici significati. Per essere interpretate il soggetto attingerà al proprio bagaglio emotivo-intellettivo, svelando in qualche modo la sua personalità.

Nello specifico, oltre alla somministrazione di 10 tavole di fronte alle quali il paziente è invitato a illustrare ciò che vede, il test si compone di altre 5 fasi:

  1. Prove aggiuntive: la prima si chiama pinacoteca, che consiste nell’assegnare per ciascun disegno individuato nella macchia un titolo; la seconda è la seriazione, ovvero si chiede al paziente di classificare le tavole in base al suo personale gradimento.

  2. L’inchiesta: l’esperto indaga e fa chiarezza sulle risposte fornite dal paziente, per fare in modo di immedesimarsi in lui e riuscire a vedere ciò che il paziente ha detto di aver visto.

  3. La siglatura: durante questa fase lo specialista categorizza le risposte date dal paziente seguendo le regole di un protocollo standard pensato dallo stesso specialista.

  4. Computo generale dei dati: tutti i risultati del test vengono riportati in uno schema riassuntivo sotto forma di rapporti e indici.

  5. Interpretazione: la lettura di indici e dati emersi dalla fase precedente, al fine di individuare punti di debolezza e forza, oltre a un primo profilo di personalità del soggetto in esame.

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Se quindi vuoi sapere qualcosa di più su te stesso o sulla personalità di una persona a te vicina prova a “giocare” con le macchie d’inchiostro e cerca di interpretarle. Potrebbero venir fuori le immagini e le forme più disparate.

Serena Ponso