Mercurio nel tonno, grave minaccia alla salute: controlla questo dettaglio

La presenza di mercurio nel tonno è un rischio pericoloso per la salute e può capitare in qualunque momento, cosa fare per proteggersi.

Delle scatolette di tonno confezionato
Delle scatolette di tonno confezionato (123rf)

Mercurio nel tonno, la problematica è annosa e purtroppo si ripresenta con costanza. La cosa riguarda sia il pescato fresco che i prodotti in scatola. Le autorità deputate ai controlli ed al rispetto delle norme vigenti in fatto di salute alimentare sono al costante lavoro per impedire che possano sorgere rischi di qualsiasi tipo per la salute dei consumatori.

Ma il monitoraggio del RASFF (Sistema rapido europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi, n.d.r.) e del Ministero della Salute non basta a volte a scovare tutti gli inconvenienti tali da creare delle allerte sul mercato seguite dal richiamo alimentare del caso. La presenza di mercurio nel tonno è una di queste, ed è anche una delle più frequenti.

Perché avviene questa cosa, anzitutto? Colpa dell’inquinamento delle acque marine, ma anche dei moderni metodi di allevamento in campo ittico e dell’impiego di farmaci in quantità eccessive. Diversi studi hanno confermato che il tonno di origine oceanica – generalmente della zona atlantica – risulta essere meno soggetto alla contaminazione da metalli pesanti, se messo a confronto con quello pescato nel Mar Mediterraneo.

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Mercurio nel tonno, come evitare una intossicazione

Tonno estratto dalla scatola e condito
Tonno estratto dalla scatola e condito (123.rf)

Il mercurio può confluire anche nel latte materno, nel caso in cui una neomamma abbia mangiato del pesce contaminato. Con tutti i rischi del caso per il neonato. Ma il tonno in scatola è sicuro?

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Purtroppo questa specie marina occupa una posizione all’interno della catena alimentare del suo ecosistema di provenienza tale da portarlo a nutrirsi di altri pesci più piccoli e che pure molto di frequente fanno riscontrare dei livelli eccessivi di mercurio e di altri metalli pesanti al loro interno. Oppure di bisfneolo.

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Il solo modo che abbiamo per proteggerci da qualsiasi eventuale e spiacevole evenienza è quello di limitare il consumo di tonno in scatola ad un massimo di tre volte a settimana. Per quanto riguarda il pesce fresco, ci sono delle rilevazioni in fatto di controllo qualità che portano molto spesso ad individuare una problematica anche prima della fase di distribuzione all’ingrosso. E quindi prima che tale prodotto entri in contatto con i consumatori.

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