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Venere acchiappamosche, la pianta carnivora per eccellenza da tenere a casa

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Probabilmente è la pianta carnivora più popolare e diffusa, la Venere acchiappamosche è una bella pianta da tenere in casa.

Pianta carnivora Dionaea muscipula (Pixabay)

Probabilmente è la pianta carnivora più popolare e diffusa, la Venere acchiappamosche è una bella pianta da tenere in casa. Affascinante, elegante, la Dionaea muscipula prende questo nome perché le sue foglie ricordano le trappole per animali, pronte a chiudersi e a divorare le prede. Detto così, sembrerebbe una pianta terribile e da temere, in realtà ci torna davvero utile per catturare i piccoli insetti che infestano casa.

Questa bella pianta carnivora necessita della giusta luce e delle giuste quantità di acqua per svolgere correttamente le sue funzioni. Inoltre, anche il terreno in cui viene coltivata ha la sua importanza. Scopriamo di più su questa meraviglia della natura e come riesce a catturare gli insetti che volano negli appartamenti.

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Qualche informazione sulla Venere acchiappamosche

Venere acchiappamosche (Pixabay)

La  Dionaea muscipula ha bisogno di almeno quattro ore di luce al giorno. Se la posizioniamo in luoghi poco luminosi, dobbiamo illuminarla con luci artificiali. Meglio se si coltiva esposta ad est, per godere del sole mattutino, senza il rischio di bruciarsi sotto i raggi di metà giornata. Per quanto riguarda le annaffiature, invece, meglio utilizzare l’acqua piovana.

I sali minerali, infatti, ostacolano la sua crescita. L’acqua piovana è perfetta per la sua salute, a differenza di quella di rubinetto, troppo ricca di calcare. Le irrigazioni devono essere regolari, il terriccio deve essere sempre leggermente umido, mai zuppo. A proposito di terriccio, questo deve essere ben drenato per evitare ristagni idrici.

Il terreno ideale è ricco di componenti, come torba e sfagno, sabbia e perlite. Essendo povera di nutrienti, questa pianta carnivora reintegra le sue energie mangiando insetti. Da qui il suo popolare nome di acchiappamosche. Le mosche, in particolare, forniscono azoto, che a sua volta diventa fertilizzante per la stessa pianta.

Insomma, la Venere acchiappamosche si autoalimenta, gradendo soprattutto mosche, ma anche ragni, formiche, coleotteri e moscerini. Le sue foglie, dalla forma di bocca dentata, attirano gli insetti grazie all’elaborazione di una proteina che attira gli insetti. Una volta che l’insetto viene attirato dalla proteina secreta dalle foglie, la pianta chiude velocemente la foglia.

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Questa, tramite alcuni peletti che vibrano, non appena sentono il peso di un insetto, mandano l’impulso di chiudere, facendo da trappola letale. Quando chiude le sue “fauci” per divorare un insetto, la Dionaea muscipula spreca una grossa quantità di energia. La nutrizione, infatti, comporta uno sforzo fisico incredibile, per questo motivo bisogna lasciare si alimenti da sola, senza stimolarla continuamente fornendogli insetti.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.